Si fa presto a dire Vampiro... ospita Simona Liubicich

Già collaboratrice di Tuttosuilibri.com, Simona Liubicich è una scrittrice di romance, collabora con riviste femminili e tra breve uscirà con un romanzo passionale nella collana di Harlequin Mondadori. Simona è anche una lettrice appassionata, però, e non è immune al fascino dei succhiasangue...


Vampiri: Passione e delirio

Avevo circa otto anni quando per la prima volta m’imbattei in un movie che catturò morbosamente la mia attenzione: “Dracula il vampiro”, una pellicola del 1958 che aveva come protagonista il grandioso Christopher Lee diretto da Terence Fisher. Il film narrava d’una storia strana che aveva come protagonista una creatura mitologica (ma ne siamo proprio sicure?) che sopravvive nutrendosi di sangue di altre creature viventi. Un vampiro!

Dracula del 1958

                                                           
Inutile dire che da quella volta essi hanno conquistato mio cuore, tanto da destare preoccupazioni nella mia povera mamma che credeva avessi seri problemi, e forse li ho davvero tuttora…Ma avevo ben anticipato i tempi di questo boom modaiolo per gli zannati che dilaga negli ultimi tempi.
Ma torniamo all’argomento principale di quest’articolo, questi succhiasangue. Inutile descriverli più di tanto discorrendo sulle loro fattezze fisiche poiché credo che tutte sappiate che cosa sia un vampiro e io potrei scrivere un intero trattato sulla mitologia, credenza e creazione di queste creature. Diciamo solo che i primi vampiri furono citati già in epoca sumera, davvero tanto tempo fa. Il mito definitivo nasce in Europa con la leggenda (?) del principe Vlad Tepes, che quando fu scoperto a  bere da una coppa il sangue del nemico impalato, divenne agli occhi di coloro che l’avevano visto un demone spietato. La storia romantica narrata da Bram Stoker racconta invece di come lui avesse maledetto Dio dopo la morte della sua amatissima sposa diventando un vampiro; un capolavoro di scrittura che consiglio vivamente ai neofiti che si avvicinano alla vampirologia per la prima volta.
Personalmente credo d’aver letto decine, forse sono arrivata anche al centinaio di libri sui vampiri; romanzi, storici e trattati di ricerca, immergendomi nella loro testa, nel loro modus pensanti e operandi. Beh, scordatevi il vampiro dal cuore buono, questa è roba da romance, genere per altro da me apprezzato in modo superbo e trattato da “mostri sacri” del settore come Lara Adrian e J.R.Ward.
Il vampiro è spietato ed è quello che io preferisco. Non mi piacerebbe trovarmi uno zannato sdolcinato di fronte; lui è una creatura della notte, un non-morto, il suo cuore non batte più e vive una sorta di vita a metà, bandito dalla luce, immerso nelle tenebre e maledetto dalla vita. Che poi venga descritto come Eric Northman di True Blood, osannata serie vampiri di produzione USA, va benissimo e tutti conoscono la predilezione che io ho per lui. Ecco, la figura di Eric è per me il vampiro per antonomasia; cinico, spregevole e bellissimo, violento come una furia, dolce solo nel momento in cui ha perduto la memoria e non ricorda più qual è la sua vera essenza, quella di un demone assassino. Commovente nel momento della morte del suo sire e migliore amico, scatenato a letto, dispotico e arrogante come si richiede a uno della sua specie.

Alexander Skarsgard, Eric di True Blood

                                                                 
 Con ciò, devo ammettere che una goccia d’amore non guasta mai. A chi non aggraderebbe vedere questo “mostro” piegato dalla bellezza e bontà d’animo della nostra eroina, magari umana e assolutamente normale, con i problemi di una donna alle prese con un supernatural bello come il peccato, riuscendo alla fine a catturare l’anima nera del bastardo e legarlo a sé per sempre…
Per concludere, care lettrici, io la finestra della mia stanza la lascio aperta la notte, non si sa mai che un demone dai denti aguzzi e bello come il demonio decida di farmi una visita…

Simona Liubicich

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