recensione de La Sovrana Lettrice

La sovrana lettrice


Titolo: La sovrana lettrice
Autore: Alan Bennet
Casa Editrice: Gli Adelphi
Pagg.: 95



Recensione


Nei libri non si cerca la vita,  la si trova. Da questo aforisma si può partire per gustare questo straordinario e divertente racconto di Alan Bennet, poeta, scrittore, drammaturgo, attore inglese fra i più fecondi e interessanti del nostro tempo.
Cosa accade quando la regina d’Inghilterra, a spasso con i suoi adorati e pestiferi cagnolini corgi si imbatte casualmente in una biblioteca circolante e, dimentica per un attimo del suo ruolo istituzionale e delle ingessate etichette di palazzo, si lascia conquistare dal libraio e da un suo sguattero di cucina con la passione per la lettura?
Lei, che per mancanza di tempo poco o nulla aveva letto; lei, che sempre aveva dovuto sottostare agli obblighi imposti dal suo rango e  mai aveva dovuto o potuto dimostrare uno specifico interesse per qualcosa o qualcuno per non offendere o prendere posizione, inizia a far diventare la lettura quasi una magnifica ossessione. A poco a poco fa crescere a dismisura la pila dei libri sul comodino causando l’irritazione dei camerieri e soprattutto del suo consigliere personale che ritengono questo nuovo e insolito interesse una minaccia per la sovrana stessa, per il protocollo (da lei oramai spesso volutamente infranto e con una punta di compiacimento), financo per le leggi dello stato. Come possono autori sconosciuti o classici come Thomas Hardy, Charles Dickens, Proust, che si vorrebbero sepolti dall’oblio o dimenticati sugli scaffali impolverati delle biblioteche reali, sovvertire i rigidi cerimoniali della corona? Eppure.
La sovrana non demorde e la passione che cresce in lei libro dopo libro la porta a  rivalutare se stessa e la sua persona, ma soprattutto chi le sta attorno, la affianca o la consiglia. Inizia a dare il giusto peso agli eventi, a meglio ponderarli e inquadrarli nella loro vera dimensione o a considerarli da prospettive insolite e quanto mai interessanti -  in breve a riscoprire la vita, anche a ottant’anni, quando molti suoi coetanei ritengono di essere oramai giunti a fondo corsa. Invece anche a quest’età si può (ri)-cominciare con altri interessi e giungere a decisioni inaspettate e sovvertire quello che è stato spacciato per ordine costituito. Un classico val bene l’infrazione di una regola.
La sovrana lettrice – splendida metafora di un doppio senso, di un doppio significato, speculare del titolo inglese del libro: the Uncommon Reader: altro senso, altro significato, ugualmente perfetto.
Tutti, dunque, possono diventare lettrici e lettori sovrani, sovrani nelle scelte che possono cambiare la vita, sovrani di una diversa presa di coscienza, di un nuovo orientamento del gusto, della voglia del nuovo per cercare e  trovare la vita dentro un libro, grazie a un libro.
Un racconto da non perdere, nello stile inconfondibile di Alan Bennet che ci invita alla lettura, una  scoperta continua per un’avventura senza fine.

Maria Irene Cimmino

Commenti

  1. Troppo carino questo romanzo di Bennett, è piaciuto tanto anche a me!! :)

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