Il libro: GAMBLER- Un'indagine del Tenente Summers di Monica Lombardi
GAMBLER
Un'indagine del Tenente Summers
di
Monica Lombardi
Las Vegas, giugno 2008.
Mike Summers deve lasciare Atlanta per qualche giorno per
partecipare a un convegno di criminologia a Las Vegas. Ne farebbe
volentieri a meno, non gli piace l’idea di rimanere inattivo
quando alla Omicidi sono costantemente in lotta contro il tempo.
Inoltre, è giunto il momento di mettere ordine nella sua vita -
non può più aspettare.
Ma non può sottrarsi all’impegno, e il suo capitano è addirittura
convinto che una pausa gli farà bene.
Ciò che nessuno dei due può prevedere è che la pausa sarà in
realtà solo un cambio di scena, perché qualcuno ha puntato
l’attenzione su quell’insolito raduno di poliziotti provenienti da
tutto il paese. Qualcuno che si firma Gambler e, come un vero
giocatore, sceglie un mazzo di carte per presentarsi.
Mike e il suo amico e collega Alex Newman sono i primi a cercare
di scoprire le regole del gioco, per rendersi presto conto che
Gambler le modifica a suo piacimento, rilanciando senza dare loro
il tempo di capire che cosa ha in mano. La partita diventa una
vera e propria sfida quando al tavolo arriva l’FBI.
Il dedalo di corridoi degli alberghi di Las Vegas, i suoi rumorosi
casinò aperti a ogni ora del giorno e della notte, lo Strip con le
sue mille insegne al neon che rendono la città un faro nel deserto
si trasformano allora in un incubo per un pugno di poliziotti
chiamati a fermare un criminale con un progetto misterioso e
letale, che procede con la precisione e il rullio vittorioso di
una scala reale.
Perché picche è il seme della vendetta.
E l’unico modo per fermare Gambler sarà giocare.
Dalla copertina: Se volevano avere una chance di beccare Gambler, ora doveva cominciare a isolarsi dagli altri.
Rinfrancato, anche se non rinfrescato,
dal giubbino antiproiettile, si sarebbe mosso in continuazione, per non
fornire con la testa un facile bersaglio.
La testa era più piccola.
Se Gambler avesse provato a colpire da
una certa distanza, avrebbe mirato al busto. Se si fosse avvicinato, era
pronto a riceverlo. Sollevato, speranzoso, di essere giunto alla fine
di quell’ennesimo incubo.
Uno sballo di convegno davvero, è stato, capitano” mormorò tra sé, avviandosi verso il limitare nord dello spiazzo.
Davanti a lui, il terreno bruno, annerito e gibboso di Devil’s Golf Course.
Nessuno sarebbe riuscito a ritrovare
una pallina da golf se l’avesse lanciata in mezzo a quella distesa
frastagliata di terra e sale, da qui il nome. Il diavolo amava giocare.
Il diavolo amava imbrogliare.
La mia opinione:
Non mi soffermerò sulla trama che è sicuramente avvincente,
ma molto volentieri spenderò qualche parola in più sulla stile di Monica
Lombadi.
Ho conosciuta l’autrice proprio con questo libro e sono
rimasta piacevolmente sorpresa.
Una scrittura pulita, un ritmo perfetto per il genere che
tratta, una serie di dialoghi ben strutturati.
Un’ italiana emergente che scrive all’americana e ambienta il suo romanzo in una Las Vegas palpabile e pulsante
che ti entra dentro, come la storia stessa.
Posso dire che Gambler
l’ho divorato. Per gli amanti del genere: deve essere letto.
Sembra quasi di vedere un film, tutto scorre sinuosamente,
nessun fronzolo ad appesantire la trama, descrizioni e costruzione dei
personaggi precise ed essenziali. Ben calibrata la suspense e l’azione.
Un viaggio nella Las Vegas del 2008, che l'autrice sembra conoscere davvero bene, muovendosi con facilità tra alberghi a
tema, luci sgargianti, casino e tavoli da gioco a braccetto con Mike,
Alex, Julia… per stanare un giocatore d’eccezione Gambler.
Per approfondire la conoscenza dell'autrice e dei luoghi di ambientazione del romanzo CLIKKA QUI!
carissima Irene se avessi letto anche i precedenti lavori di Monica saresti rimasta ancora più soddisfatta, perchè anche gli altri libri della serie di Mike meritano veramente te lo assicuro, lo stile di Monica va liscio come l'olio lo leggi senza mai fermarti!!!
RispondiEliminati consiglio di leggere anche "Scatole cinesi", "Labirinto" e "Three doors. La vita secondo Sam Bolton" e non te ne pentirai parola di Silvia ^_^