Micaela Scapin - Scusate per il disturbo, La Toletta Edizioni
Siamo lieti di segnalare l'uscita, per La Toletta Edizioni di Venezia, dell'ultimo intenso romanzo di Micaela Scapin: Scusate per il disturbo
Dopo Svegliati sono le nove,
Micaela torna a scrivere di orizzonti interiori: una storia d'amore intensa e struggente incentrata
sulle vicende, sulla memoria e sugli affetti di una famiglia.
di Micaela Scapin
Scusate per il disturbo
Titolo: Scusate per il disturbo
Autore: Micaela Scapin
Editore: La Toletta Edizioni
Pagine: 160
Una storia d'amore incentrata sulle vicende, sulla memoria e sugli affetti di una famiglia: gente normale, generosa e solidale che crede nei valori antichi, principi sani e orizzonti concreti come il lavoro, la famiglia, i figli, i risparmi. Un libro che commuove e fa riflettere sull'indissolubile rapporto che unisce eternamente madre e figli; sul valore della memoria famigliare come patrimonio di ogni singolo individuo.
La figura di mamma Adele, domina le pagine con la sua disarmante semplicità, raccontando la saga di una amiglia. L’anziana donna scrive alla figlia Emma un diario dopo aver scoperto di essere malata, colpita da una forma di demenza che la porterà rapidamente a perdere la memoria. Il medico non le ha lasciato illusioni: verrà presto un giorno in cui non riconoscerà la figlia, la nipote e il marito. La paura di non avere più un passato terrorizza la donna che decide di sistemare oggetti, foto, ricordi, lettere appartenenti al passato e alla storia della sua famiglia in alcune scatole e di raccontare la sua storia alla figlia scrivendo un diario.
“È duro prendere coscienza che un domani sarò una donna senza storia - scrive Adele - e cancellerò tutto ciò che ho avuto: te, mio marito, la mia amata nipote Francesca, i nostri amici. Il pensiero di non ricordarvi mi fa tremare. E se diventerò cattiva e aggressiva con voi? Come potrei perdonarmi? Voi che siete la mia vita. Non voglio che la mia mente si spenga”. Il terrore di dimenticare la spinge a trovare una soluzione per sopravvivere all’oblio della mente, per permettere a Emma di conoscere tutta la storia della sua famiglia. Decide così di scrivere una sorta di diario-testamento per parlare alla figlia anche quando non potrà più farlo. Vuole che qualcosa di lei rimanga vivo; vuole che lafiglia sappia ogni cosa di loro, dell'amore che lei ha sempre provato, dell'impegno che ha profuso per tutta la vita per mantenere unita la famiglia. Vuole farle conoscere la storia dei nonni e dei bisnonni; l’amore di sua nonna Ida, mamma di Adele, per la famiglia, il suo silenzioso dolore accumulato negli anni; la generosità e la devozione di suo padre.
Scrivere il diario è l'ultimo gesto d'amore di una donna poco abituata ad usare la penna, che, con l'estrema forza di volontà, costringe la memoria vacillante a tornare indietro nel tempo, ripercorrendo il film in bianco e nero della sua vita: dalle immagini di una Venezia popolosa degli anni Settanta fino alla povertà delle famiglie dei primi anni del Novecento. Anni difficili, che siamo abituati a conoscere attraverso le immagini dei film del neorealismo e che riaffiorano nella memoria di Adele che si affretta a trascrivere tutto freneticamente nel diario. Prima che arrivi il buio.
Adele si sofferma e racconta la sua storia per continuare a vivere attraverso le parole, per permettere che il dolore per la sua morte annichilisca la figlia così come fu per lei dopo la dipartita della madre. Adele indica la strada alla figlia Emma, lasciandole l’eredità più preziosa che ognuno di noi possiede: la memoria famigliare.
La figura di mamma Adele, domina le pagine con la sua disarmante semplicità, raccontando la saga di una amiglia. L’anziana donna scrive alla figlia Emma un diario dopo aver scoperto di essere malata, colpita da una forma di demenza che la porterà rapidamente a perdere la memoria. Il medico non le ha lasciato illusioni: verrà presto un giorno in cui non riconoscerà la figlia, la nipote e il marito. La paura di non avere più un passato terrorizza la donna che decide di sistemare oggetti, foto, ricordi, lettere appartenenti al passato e alla storia della sua famiglia in alcune scatole e di raccontare la sua storia alla figlia scrivendo un diario.
“È duro prendere coscienza che un domani sarò una donna senza storia - scrive Adele - e cancellerò tutto ciò che ho avuto: te, mio marito, la mia amata nipote Francesca, i nostri amici. Il pensiero di non ricordarvi mi fa tremare. E se diventerò cattiva e aggressiva con voi? Come potrei perdonarmi? Voi che siete la mia vita. Non voglio che la mia mente si spenga”. Il terrore di dimenticare la spinge a trovare una soluzione per sopravvivere all’oblio della mente, per permettere a Emma di conoscere tutta la storia della sua famiglia. Decide così di scrivere una sorta di diario-testamento per parlare alla figlia anche quando non potrà più farlo. Vuole che qualcosa di lei rimanga vivo; vuole che lafiglia sappia ogni cosa di loro, dell'amore che lei ha sempre provato, dell'impegno che ha profuso per tutta la vita per mantenere unita la famiglia. Vuole farle conoscere la storia dei nonni e dei bisnonni; l’amore di sua nonna Ida, mamma di Adele, per la famiglia, il suo silenzioso dolore accumulato negli anni; la generosità e la devozione di suo padre.
Scrivere il diario è l'ultimo gesto d'amore di una donna poco abituata ad usare la penna, che, con l'estrema forza di volontà, costringe la memoria vacillante a tornare indietro nel tempo, ripercorrendo il film in bianco e nero della sua vita: dalle immagini di una Venezia popolosa degli anni Settanta fino alla povertà delle famiglie dei primi anni del Novecento. Anni difficili, che siamo abituati a conoscere attraverso le immagini dei film del neorealismo e che riaffiorano nella memoria di Adele che si affretta a trascrivere tutto freneticamente nel diario. Prima che arrivi il buio.
Adele si sofferma e racconta la sua storia per continuare a vivere attraverso le parole, per permettere che il dolore per la sua morte annichilisca la figlia così come fu per lei dopo la dipartita della madre. Adele indica la strada alla figlia Emma, lasciandole l’eredità più preziosa che ognuno di noi possiede: la memoria famigliare.
Micaela Scapin è nata nel 1973 a Mestre (Venezia). Giornalista multimediale, prima di dedicarsi alla consulenza esterna nell’ambito della comunicazione ha collaborato con “Il Gazzettino”. Ha realizzato il manuale Just Married in Venice per l’Associazione Veneziana Albergatori, ha pubblicato il romanzo Svegliati sono le nove (2009, Supernova). Ha fondato lo studio M: Comunicazione che si occupa di consulenza in comunicazione esterna, formazione, uffici stampa, social media Pr ed organizzazione eventi per aziende e privati. Collabora con doveviaggi.it, il sito del mensile di viaggi "DOVE" (Rizzoli).
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