Fabio Lastrucci - L'estate segreta di Babe Hardy
Ancora per gli appassionati del genere horror/black comedy, vi segnaliamo l'uscita dell'ultimo lavoro di Fabio Lastrucci, artista napoletano con al suo attivo già numerosi progetti artistici.
Mi piace definirlo artista perchè Fabio non è soltanto autore ma anche scultore e illustratore.
Per questo suo ultimo lavoro Fabio ha pensato bene di far rivivere in un racconto horror i personaggi più famosi del cinema Hollywoodiano degli anni '30 facendoli diventare (forse) dei vampiri!
di Fabio Lastrucci
L'estate segreta di Babe Hardy
Titolo: L'estate segreta di Babe Hardy
Autore: Fabio Lastrucci
Pagine: 254
La
favolosa Hollywood degli anni ’30 si tinge di horror per un contagio ripugnante
che si propaga grazie alla promiscuità dell’ambiente cinematografico. Le
vittime mostrano un crescente bisogno di sangue, insieme a disturbi della
personalità e bizzarri effetti collaterali.
Potrebbe
mai trattarsi di vampirismo?
Lo
sperimenteranno loro malgrado Oliver Hardy e Stan Laurel, trascinati in un incubo
che coinvolge illustri colleghi – la “fidanzata d’America” Mary
Pickford, l’atletico Douglas Fairbanks Sr. e Bela Lugosi – in una doppia vita da tenere nascosta alla
legge, ai giornali e soprattutto al sinistro dottor Rainer Von Herb.
Tra
pedinamenti notturni, profanazioni di tombe, sparizioni e ricatti sventati, le
disavventure di Laurel e Hardy attireranno le indagini di un cocciuto tenente
di polizia. Il duo incrocerà occultisti dispeptici e truffaldini, criminali di
mezza tacca, cacciatori di vampiri e il terribile patriarca Arthur Jefferson,
venuto dall’Inghilterra per restituire Stan Laurel al teatro.
L’azione
si mescola all’umorismo nero in una black comedy che omaggia i miti del cinema
attraverso una narrazione rapida e vivida.
Come
la finzione del grande schermo, tutto si rivelerà molto diverso da ciò che
appare. La spiegazione di ogni cosa giungerà in un convulso faccia a faccia con
l’unico uomo a Los Angeles che conosce la vera natura del clan dei “notturni”.
UN
ASSAGGIO...
«Okay, chi glielo spiega, adesso?»
«Io passo», fece Oliver, deciso. «Qualcosa
mi dice che sarebbe poco entusiasta della notizia.»
«Babe,
tocca a te e lo sai. Tra noi due sei stato il primo a diventare un vamp…»
«Ti proibisco di usare quella parola,
Sant’Iddio! Non siamo certo dei personaggi da incubo e nemmeno dei mostri
sanguinari, e nemmeno…»
«Okay, okay, ho capito, non siamo questo,
non siamo quello…» Stan si lasciò andare a una risata maliziosa e triste.
«Eccoci a fluttuare nel limbo dei “nonpiri”. Eh, ti piace questa definizione, Babe?
Dillo a Fin che siamo tutti nonpiri.»
Con un grugnito, Hardy girò le spalle per
tagliare corto la questione. «Piantala di dire sciocchezze e aspettami qua.»
La sua sagoma imponente scivolò nella stanza
da letto, lasciando da solo Laurel ad accendersi una malinconica Pall Mall.
Nell’arco di due o tre boccate, l’attore
sentì un parlottare esitante che assunse presto degli accenti nervosi. Infine,
dopo l’esplosione di un sonoro «che cosa?» fece seguito un tonfo e un
grido baritonale.
Stan sospirò, sollevando lo sguardo al cielo
con rassegnazione. Schiacciò il mozzicone sul pavimento.
Ecco un altro occhio nero in arrivo.
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