Silvia Avanzato - Adamante, ciò che resta del nero
Romanzo di voci
corali, di pazzi, di vecchi,
di ideali, di
segreti, di chi ha la memoria buona.
di Silvia Avanzato
Adamante, ciò che resta del nero
Titolo: Adamante, ciò che resta del nero
Autore: Silvia Avanzato
Editore: Edizioni della Sera - collana narrativa Calliphora
Pagine: 234
Case Adamo. Un
pugno di case sperdute fra le colline emiliane e al
centro, l’Adamante, il vecchio cinema che il Duce
inaugurò tanti anni prima. Un palazzone cadente,
diventato luogo di ritrovo per Guerzo e i suoi amici.
Angosciante è il ricordo di quel ragazzino che, anni prima, mise
male un piede e vi precipitò trovandone la morte. C’è chi
giura di aver visto una bambina piccola e minuta
che vive lì, fra le mura divorate dal muschio. Ogni
abitante del paese può dire la sua su quel blocco di
calce e ora che Rachele, l’erede dell’impresario
Biasetti, è tornata, qualcuno trema all’idea che quel
posto venga raso al suolo e rimpiazzato da un
supermercato. Ma l’Adamante è ancora vivo. Vivo nei tentativi della gente di proteggerlo, nelle scorribande
dei ragazzini che lo frugano di notte, in chi ricorda e organizza macabri scherzi. Vivo per il becchino
Senuga che percorre le vie del paese all’alba per
punire chi si macchia di orrendi peccati.
Vivo per Lucio,
quel ragazzone ritardato dalle mani forti. Vivo per
la vecchia Matilde che muore nel suo letto lasciandosi alle spalle un piccolo tesoro.
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