Recensione Cinema: Una Canzone Per Marion
Una Canzone Per
Marion
Regia: Paul
Andrew Williams
Interpreti: Terence
Stamp, Vanessa Redgrave
Distribuzione: Lucky
Red
Durata: 93 m
Trama:
Athur e Marion sono una coppia di anziani che vive a Londra,
uniti nonostante i caratteri opposti. Lei, nonostante sia gravemente malata,
continua a cantare nel coro locale fino a che la malattia non peggiora. A quel
punto sarà proprio Arthur, burbero e cupo, a prendere il suo posto e a
riscoprire sé stesso.
Recensione a cura di
Katia Serafini:
Pellicola agrodolce profondamente umana.
La tematica principale è sicuramente quella del cambiamento
di Arthur da uomo chiuso a persona gentile e altruista, prevedibile dal trailer
e a quasi metà film. Non si potrebbe definire prettamente originale, ma l’interpretazione
finale di Terence Stamp con “Goodnight My Angel” eclissa questo piccolo
dettaglio.
Tema più importante e reso con un’incredibile dolcezza e
vivacità è quello della vita degli anziani. Qua si può notare che il coro
diventa uno strumento per evadere dalla quotidianità e per ritornare, in parte,
giovani. Motivo per cui Marion, nonostante la sentenza finale alle sua
malattia, decide di continuare e di cantare persino una parte solistica.
Probabilmente queste scene sono le più belle e umane di tutto il film e ti
fanno capire che anche ai nostri “ amati vecchietti” piace divertirsi.
Non mancano, inoltre, momenti che ti strappano un sorriso,
come la prima esibizione di questo gruppo non proprio giovane.
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