RECENSIONE: Inferno - Dan Brown - Mondadori
Dalla penna di Dan Brown il sesto thriller che vi terrà sospesi fino alla fine
INFERNO
di
Dan Brown
Titolo: Inferno
Autore: Dan Brown
Editore: Mondadori
Pagine: 522
Prezzo cartaceo: € 25,00
Prezzo Ebook: € 9,99
"I luoghi più caldi dell'Inferno sono riservati a coloro che in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali"
Sinossi:
Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il
motore mobile di un thriller che di "infernale" ha molto. Il ritmo e poi
il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi. Non è
sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto
di Dante. E naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con
cui tradusse la temperie della sua epoca tormentata il professore
americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E
normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza
della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui
uno sfondo familiare. Ma ora è tutto diverso, non c'è niente di normale.
E un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle
stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a
salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza
d'ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati
su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia
arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi
inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo.
Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose, il professore
deve scappare. Aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks,
soccorrevole, ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui,
deve scappare da tutti. Comincia una caccia all'uomo in cui schieramenti
avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è
quel che sembra.
Recensione a cura di Melquiades
Inferno è il quarto libro di Dan Brown che vede come protagonista Robert Langdon, professore di Simbologia ad Harvard. La vicenda ruota attorno all’opera senza tempo di Dante e, in particolare, alla prima cantica: il pericolo stavolta è che l’umanità si trovi in una situazione simile all’Inferno dantesco, dove la moralità e la pietà non esistono e tutti sono condannati. La minaccia è incombente e potenzialmente distruttiva; per sventarla, il professore si troverà a dover interpretare indizi disseminati in luoghi del sapere che fanno parte del nostro immaginario. Seguendo ormai uno schema rodato, l’azione si svolge nell’arco di 24 ore e ad aiutare il professore nella sua avvincente corsa contro il tempo troviamo un’enigmatica figura femminile, un’affascinante e misteriosa dottoressa dalle facoltà mentali fenomenali.
Laterali, ma non meno importanti, gravitano diversi personaggi che sembrano appartenere ora al Bene e un momento dopo al Male, necessari per creare un senso di confusione e disorientamento che verrà risolto solo nelle pagine finali.
Notevole come al solito la capacità dello scrittore di cavalcare temi attualissimi, servendosi di una fantasia fervida e di una scrittura che cattura fin dalle prime pagine e che, a mio parere, rappresenta una delle chiavi del suo successo.
Piacerà a coloro che amano l’arte e i simboli, che colgono richiami più o meno velati alla storia della nostra civiltà e che credono che per volgere lo sguardo al futuro sia necessario avere solide basi nel passato.
"I dolori, le sventure costituiscono un'altra categoria di incentivi, che sembrano essere necessari, per ingentilire e rendere più umano il cuore, per risvegliare sentimenti di simpatia sociale, per ingenerare tutte le cristiane virtù"
(T. R. Malthus)
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