recensione: COME UN FIORE RIBELLE - JAMIE FORD


Titolo: Come un fiore ribelle
Autore: Jamie Ford
Pagine: 347 pag.
Editore: Garzanti Libri

Trama: Seattle. È l'alba e il piccolo William si stropiccia i grandi occhi neri. Ancora avvolto nelle coperte, riesce quasi a sentire quelle canzoni sussurrate alle sue orecchie in una lingua antica. Ma è da cinque anni che non ascolta la voce di sua madre. Da quando è entrato nell'orfanotrofio e la disciplina ha preso il posto delle carezze. E l'odio è diventato la regola. Perché William è diverso da tutti gli altri, William è cinese. Però oggi, nel giorno fissato per il compleanno di tutti i bambini dell'istituto, William trova il coraggio di fare la domanda più difficile. Vuole sapere cosa è successo a sua madre. Le parole sono vaghe, ma lasciano intuire una risposta che trafigge il suo cuore come una lama: è morta. William non ci crede. Non vuole arrendersi a questa verità. Lui sa che è ancora viva. E c'è solo una persona con cui confidarsi: Charlotte, una cascata di capelli rossi e la pelle delicata come un fiore. Lei è l'unica a credergli e insieme decidono di fuggire dall'orfanotrofio per cercare sua madre. Ma ad aspettarli c'è un mondo pericoloso e oscuro. Il mondo violento delle strade di Seattle nei primi anni Trenta. Il mondo proibito dei locali, delle scintillanti insegne dei teatri e dei club. Proprio qui, William incontra uno sguardo che non ha mai dimenticato. Quello di una giovane cantante cinese. Deve scoprire chi è e cosa nasconde. Nessun ostacolo è troppo grande da superare. Perché adesso la speranza forse può tornare a crescere. La speranza di essere amati e finalmente al sicuro.

Recensione a cura di Stefania Scarano:
Siamo a Seattle nel 1934, l'America ha da poco attraversato la grande crisi e tutti si arrangiano come possono.
William ha compiuto 12 anni, è il suo compleanno simbolico perchè al Sacro Cuore tutti i maschietti lo festeggiano lo stesso giorno, mentre le femmine in un'altra data. Per il compleanno sono concesse lettere dai propri parenti ma, William non nutre speranze di riceverne perchè aveva solo sua madre e da cinque anni non la vede supponendo sia morta.
Per il compleanno, ai ragazzi è concessa anche una piccola gita fuori dall'orfanotrofio e qualche spicciolo per cui tutti comprano qualche leccornia e vanno a vedere un film. Durante il film, però, William rimane ammutolito, gli sembra che l'attrice protagonista sia sua madre, non ne è sicuro, la ricorda poco ma qualcosa dentro di se lo spinge a crederci e così inizia a pensare a come fare per rivederla.
All'orfanotrofio William ha una cara amica, Charlotte, lei è cieca ma molto dolce e carina, sono uno per l'altra i migliori amici e si capiscono al volo su tutto. E' con lei che William si confida e decide di scappare verso la città.
I due riusciranno ad arrivare al teatro presso il quale l'ormai famosa Willow Frost si esibisce, William è sempre più convinto sia lei la sua ah-ma e così il giorno dopo cerca di avvicinarla. Dal loro incontro si inizia a capire un po' come sono andate le cose al momento della loro separazione e soprattutto chi era Liu Song, la madre di William.
Se la storia degli orfanelli sembra triste, quella di Liu-Willow non è da meno.

La storia è quindi racchiusa in circa 12 anni e la narrazione va su e giù nel tempo, facendoci soprire passo passo come stavano e stanno davvero le cose per Liu e William. Riusciranno madre e figlio a riunirsi e perdonarsi a vicenda? Lascio a voi scoprirlo.

Una storia lontana da noi nel tempo e nello spazio, eppure così vicina alle realtà attuali di certi Paesi.

Ho apprezzato le note dell'autore nelle quali fa precisazioni circa la trama e l'ambientazione. Simpatici i ringraziamenti, pare l'autore sia dotato anche di un certo humor che di certo non traspare dalla storia, vista la sua drammaticità.

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