Recensione: “Il primo giorno” di Rhiannon Frater
IL PRIMO GIORNO
di
Rhiannon Frater
Autore: Rhiannon Frater
Editore: DelosBooks
Trama:
Mentre è in fuga da un’orda di famelici Non Morti per salvarsi la pelle, Katie si imbatte nella drammatica ritirata di Jenni dall’attacco dei suoi familiari, intenti a volerle strappare ogni arto del corpo. Unite per necessità, nelle oscurità di un mondo sull’orlo dell’abisso, le ragazze si rifugiano tra le colline del Texas dove scoprono un gruppo di sopravvissuti isolati in una roccaforte di fortuna. Nel fortilizio i superstiti lottano per la sopravvivenza, sfidando giorno dopo giorno le probabilità di spuntarla sull’orda di zombie. Katie e Jenni sanno che la realtà non sarà mai più la stessa; ciò nonostante la vita continua. Nuove amicizie, nuovi amori e nuove famiglie crescono dalle ceneri dell’orrore e della tragedia. La gente guarisce. E sopravvive.
Recensione a cura di Simona Liubicich
Carissime lettrici e appassionate di horror, oggi vi presento la recensione di un libro “allucinante”. Premetto che non sono un’appassionata di questo genere ma si sa che nella vita letteraria bisogna assaggiare di tutto un po’, specialmente per me che mi cimento principalmente con la scrittura. Quindi, quando Irene mi ha proposto questo lavoro, l’ho accettato con entusiasmo, certa che ne avrei ricavato un ulteriore arricchimento. E così è stato, anche se ripeto, il genere non è propriamente il mio…Appena ho aperto il testo di Rhiannon Frater sono stata catapultata in un mondo surreale, angosciante e macabramente pericoloso.
Partiamo dal presupposto che l’autrice non fornisce spiegazioni sui motivi per i quali gli zombie si siano diffusi, ci sono e questo è il punto di “esplosione” del libro. Sono tra noi e sono dannatamente pericolosi, crescono di numero come locuste affamate ed i pochi superstiti null’altro possono fare se non scappare, fuggire alla ricerca di vita, vita umana. Questo è ciò che fa Jenni quando la sua famiglia si trasforma completamente in questi mostri famelici. La donna si imbatte in Katie che la salva da morte certa; due donne così caratterialmente differenti ma che si ritroveranno legate da un destino comune, da un male che dilaga senza ancora una spiegazione, come un sorta di virus, ed è proprio qui che per me casca l’asino. Insomma, ho già visto e rivisto, letto e riletto situazioni analoghe; il presunto virus, gli zombie, vittime di un contagio sconosciuto che si trasformano in cannibali attaccando i sopravvissuti; l’ho trovato banale e ripetitivo, nonostante il successo del libro. Mi ha ricordato moltissimo i film con Milla Jovovic “Resident Evil”e il virus che trasforma gli uomini in zombie o Will Smith su “Io sono leggenda”, che combatte le medesime creature ed alla fine, puntuale come sempre, il miracolo del fortino con gli umani dentro che lottano per la sopravvivenza in un mondo apocalittico.
Recensione a cura di Simona Liubicich
Carissime lettrici e appassionate di horror, oggi vi presento la recensione di un libro “allucinante”. Premetto che non sono un’appassionata di questo genere ma si sa che nella vita letteraria bisogna assaggiare di tutto un po’, specialmente per me che mi cimento principalmente con la scrittura. Quindi, quando Irene mi ha proposto questo lavoro, l’ho accettato con entusiasmo, certa che ne avrei ricavato un ulteriore arricchimento. E così è stato, anche se ripeto, il genere non è propriamente il mio…Appena ho aperto il testo di Rhiannon Frater sono stata catapultata in un mondo surreale, angosciante e macabramente pericoloso.
Partiamo dal presupposto che l’autrice non fornisce spiegazioni sui motivi per i quali gli zombie si siano diffusi, ci sono e questo è il punto di “esplosione” del libro. Sono tra noi e sono dannatamente pericolosi, crescono di numero come locuste affamate ed i pochi superstiti null’altro possono fare se non scappare, fuggire alla ricerca di vita, vita umana. Questo è ciò che fa Jenni quando la sua famiglia si trasforma completamente in questi mostri famelici. La donna si imbatte in Katie che la salva da morte certa; due donne così caratterialmente differenti ma che si ritroveranno legate da un destino comune, da un male che dilaga senza ancora una spiegazione, come un sorta di virus, ed è proprio qui che per me casca l’asino. Insomma, ho già visto e rivisto, letto e riletto situazioni analoghe; il presunto virus, gli zombie, vittime di un contagio sconosciuto che si trasformano in cannibali attaccando i sopravvissuti; l’ho trovato banale e ripetitivo, nonostante il successo del libro. Mi ha ricordato moltissimo i film con Milla Jovovic “Resident Evil”e il virus che trasforma gli uomini in zombie o Will Smith su “Io sono leggenda”, che combatte le medesime creature ed alla fine, puntuale come sempre, il miracolo del fortino con gli umani dentro che lottano per la sopravvivenza in un mondo apocalittico.
Ma proseguiamo nella recensione senza dilagarmi fuori tema; è sicuramente incalzante, parte con una scena che mi ha letteralmente agghiacciato. Le dita della mano di un bambino, presumibilmente piccolo, che raspano da sotto la porta alla ricerca della mamma. Un bambino piccolo, contagiato; queste dita piccine che spuntano muovendosi meccanicamente e questa donna sotto shock che le osserva, gli occhi inevitabilmente catturati dalla scena. Lei è Jenni, unica superstite della sua famiglia, che preda del panico che in qualche modo la blocca, osserva la sua famiglia trasformata procedere verso di lei, per divorarla. Qui interviene Katie, donna forte e determinata a differenza della prima; una donna che a differenza di Jenni, ha avuto molto dalla vita, sostegno della famiglia ed un amore lesbico che lascia in lei ricordi traumatici; la sua compagna, il suo grande amore si è trasformato ed ha tentato di ucciderla. Questo per lei è motivo di frustrazione, sensi di colpa e dolore. La sua macabra immagine ne tormenta la mente e Katie non riesce a dimenticare l’orrore. Le due dovranno fare fronte comune ed adattarsi alla nuova situazione, decidere di combattere la piaga che scoprono dilagare non soltanto nel Texas ma ovunque. Il fortino della salvezza, una sorta di base difensiva dove un gruppo di umani è riuscito a mettere su una buona barricata contro l’orda famelica, le accoglierà in seno alla comunità e qui le due donne dovranno loro malgrado ricominciare a vivere anche se ormai niente potrà più essere come prima. Jenni, sempre sul filo dell’orlo del baratro che rischia di portarla alla pazzia, verrà sostenuta dall’amicizia di Katie, che riuscirà a tirare fuori il lato combattivo della donna che per anni ha vissuto una vita di violenze domestiche da parte del marito. Di per contro, la dolcezza di Jenni spingerà Katie a cercare di andare avanti nella sua vita, a proseguire nel suo cammino mentre due protagonisti si aggiungeranno alla storia, Travis e Juan, ma qui non voglio raccontare troppo onde evitare di fare spoiler…
Insomma, un libro che agli appassionati del genere dovrebbe sicuramente interessare; a me ha regalato poco anche se devo ammettere che la scrittura e lo stile dell’autrice sono ottimi, forti e incalzanti. Ci mette di fronte al “traditional movie”, gli zombie, classici mostri che da anni popolano i sogni macabri delle persone. Plausibile, veritiero? Non so anche perché gli zombie a me hanno sempre fatto ridere, sin dai film di Dario Argento.
Consiglio il libro a tutti gli amanti del genere sicura che non vi deluderà, trascinandovi in un’atmosfera di orrore, grande azione e ottima descrizione delle sit.
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