"Caro Amore Ti Scrivo"... DEL PERDUTO AMORE di Maria Irene Cimmino
Caro Amore Ti Scrivo...
DEL PERDUTO AMORE ©
Di Maria Irene Cimmino
Ti scrivo, ma la lettera non la
riceverai.
Consegno me stessa al foglio che
mai lascerà questa casa.
Parlarti guardandoti negli occhi
mi sarebbe impossibile.
Sei stato una bomba che mi è
deflagrata dentro, un’emozione incontrollata che mi ha rapito all’improvviso lasciandomi
senza fiato, senza pensieri, con un grumo di sentimenti mai provati prima, mai
sentiti, del tutto inaspettati.
Sbigottita e svuotata da tutto
eppure piena di te: primo e ultimo pensiero.
Di sera, prima di addormentarmi
immagino il mio capo appoggiato sulla tua spalla, cercando di indovinare i tuoi
pensieri che si fanno respiro e la tua mano, forte, che mi cinge i fianchi e mi
stringe; al mattino, prima di posare i piedi a terra e iniziare la giornata,
accompagnata dal sogno di te, nella notte.
In questo momento della mia vita
forse avresti potuto essere chiunque, ma lo trovo riduttivo ed anche un po’
offensivo, non è del tutto vero: è toccato proprio a te e a me.
Volevo intensamente che iniziassimo
questa bella avventura di condivisione di valori idee progetti pensieri
improvvisi che mi ha riempito la vita, mi ha fatto provare emozioni e tirato
fuori idee e capacità che non pensavo di possedere.
Ma le cose sono andate
diversamente. Sono stata travolta da cose più grandi di me e ho perso la testa.
Mi è arrivato tutto addosso come
una valanga, l’ho vista: inarrestabile e violenta, incontenibile e dirompente.
Quando stavo con te o ti parlavo
al telefono mi sentivo inondata da un empito di energia, di voglia di fare, di
“sentire” la vita in modo diverso, con gli occhi di un’adolescente e la
saggezza di una donna che ha ancora tanto da dare a se stessa e agli altri.
La lettura, l’ascoltare la musica
erano per te, le notizie, i commenti politici, i fatti di cronaca erano per te,
per noi. Nel dormiveglia pensavo a quello che ti avrei detto, a come te lo
avrei detto, a cosa mi avresti risposto, alle fresche risate, alle facezie e ai
disinganni della nostra vita.
Ma ora posso solo rimpiangere un
tempo della mia vita così diverso, così intenso, così pieno e potentemente
emozionale.
Mi hai dato tanto, più di quello
che ho saputo tenere.
Ora mi manca la voglia di fare
qualunque cosa, non provo interesse per nulla, non ho più voglia di parlare, di
ascoltare, di leggere.
Pensieri fissi, tristi.
Chissà se e quando potrò
recuperare il rapporto di amicizia con te, se mi darai ancora fiducia, se
potremo riprendere il fil rouge del
nostro raccontarsi.
Mi dicono che non devo
programmare il futuro, vivere giorno per giorno; il destino, le sorprese sono
talvolta dietro l’angolo.
Ma mi manca la tua voce, il tuo
sorriso, il tuo esserci e basta. Ogni giorno vuoto senza di te passa nella
speranza e nella paura di incontrarti, di vederti o solo di saperti con altre…
cos’è mancato in me, dove ho sbagliato, ero troppo per te o troppo poco? Non lo
saprò mai, mai avrai il coraggio di dirmelo. E io che continuo a sognare di
aprire di nuovo il mio cuore a te, come quel giorno in cui misi a nudo la mia
anima, che la consegnai fra le tue mani che non seppero tenerla. Non hai saputo
farne nulla, mi hai solo messo alla porta. Io che ho pianto davanti a te tutte
le mie lacrime, che ho gridato a te tutta la mia disperazione, il mio crudele
dolore, il mio amore.
Vuoto a perdere. Inutili
distrazioni quando parte di me dimora in un oscuro altrove, alla ricerca di un
modo altro per vivere nella voglia di viverti nuovamente, con me, dentro di me,
per sempre.
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Wow wow wow!!! Ma... mi devo preoccupare?? O.o
RispondiEliminaun po' di umana pietà?
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