SPECIALE "L'AMORE COSTA CARO" - Intervista a Carla Irace - Guja
L'intervista a
Carla Irace
-Leonilda Guja-
Carla Irace
-Leonilda Guja-
Iniziamo così il nostro viaggio nel
Quintin Contreras Storyteller's Private Club
e
nel mondo di
L'AMORE COSTA CARO
Potete voi stessi, lasciando un commento, interagire con i personaggi!
Benvenuta nel mio blog Carla e grazie per la tua disponibilità.
Ci parleresti brevemente del romanzo?
Intrecciando le vicende di
sei personaggi il romanzo racconta del tentativo di ognuno di loro, spesso
sofferto, di trovare una propria identità, di sperimentare se stessi, di dare
un senso alla vita anche attraversando il difficile percorso della ricerca
dell’amore: dell’Araba Fenice dell’amore ma con l’A maiuscola.
Come è stato il tuo incontro con Quintin Contreras, ci
racconti?
Ho incontrato Quintin
Contreras dalla nascita, trattandosi di mio figlio.
Per me il Gatto rappresenta
il cantastorie, il narratore, colui che racconta in maniera disincantata, senza
giudicare, ma sapendo trasmettere le emozioni, facendo intuire i sentimenti e
le pene non dichiarate, scandagliando in profondità nonostante l’apparente
leggerezza del racconto.
Quale messaggio si vuole trasmettere ai lettori con
questo libro?
Questo racconto vuole
invitare il lettore ad abbassare le proprie difese e a superare le proprie
paure, pur di donarsi ad un altro. Il tono ironico e qualche volta dissacrante
nasconde il desiderio misto a paura che sia l’amore a vincere.
Come dire: lasciarsi scorrere
liberamente indifesi come l’acqua di un torrente, il peggio sono le dighe.
Quale è il personaggio che senti più vicino a te, che
preferisci e perché?
Il personaggio che mi è più
vicino e che mi rappresenta, anche per una questione di età, è Guja che con la
sua apparente svagatezza nasconde il coraggio di chi prova a spezzare delle
realtà prestabilite che soffocano e spengono l’immaginazione e che ha la forza
di tentare il nuovo, ma sempre con leggerezza, senza drammi.
Un altro personaggio che
sento vero in quanto umano e che mi
intenerisce è Alfonso, così dolce ma incapace di andare oltre, di rischiare, di
battersi. L’insicurezza crea la sua solitudine.
Ci parleresti del tuo personaggio e del rapporto con
gli altri personaggi?
Guja sa comprendere e sa
attendere che comprendano anche gli altri. Guja è sempre presente, Guja c’è,
anche se non appare.
Questo progetto è gioco e quanto fa sul serio?
Non è un gioco ma un progetto
che tenderebbe a creare una sinergia fra vari soggetti che amano raccontarsi. Penso che potrebbe servire a
stimolare in particolare gli scrittori esordienti. Una catena umana formata da
chi ama lo scrivere e la ricerca e la curiosità del tentare nuovi percorsi…
Chi è Carla Irace nella vita di tutti i giorni?
Sono la madre di due figli,
Marco e Luca, uno dei due è il Gatto: ho vissuto disegnando, sono diplomata
arredatrice e scenografa, attualmente a riposo. Aggiungo: giocatrice di bridge
e ceramista.
Come è stato interagire con altri autori/personaggi e
creare questo romanzo?
Con gli altri autori non
sempre facile ma sempre molto stimolante, è stato necessario trovare un accordo
per entrare in perfetta sintonia. Abbiamo discusso, cercato e trovato incontrandoci
di persona a cena o via skipe con l’Argentina.
Con i personaggi un rapporto
intimo e diretto. Ognuno di loro è
diventato il vicino di casa, un parente , un amico, abbiamo riso e sofferto con
Alfonso, Giuseppina, zia Ceci e don Gonzalo… e li abbiamo amati, tutti.
Hai altri progetti letterari nel tuo prossimo futuro?
E’ stato deciso di mandare
Guja in viaggio in Madagascar con il secondo marito, sembra dovrà aspettarsi di
tutto un po’. Forse questa volta sarà più o meno un thriller, si vedrà…Sono state
ultimate solo le prime cinque pagine.
Ti ringrazio e ti saluto. Vuoi aggiungere qualcosa?
Sono io che ringrazio, è
stato un piacere. Un ciao.
Hola mamita, que pasa... te sentis mas jovencita ahora que escribis novelas juntas a tu hijo?
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