recensione: IO SONO MALALA di Yousafzai Malala e Lamb Christina
Titolo: Io sono Malala
Autrici: Yousafzai Malala e Lamb Christina
Pagine: 284 pp.
Editore: Garzanti Libri
Autrici: Yousafzai Malala e Lamb Christina
Pagine: 284 pp.
Editore: Garzanti Libri
Trama: Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All'improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l'inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è stata la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la Pace. Questo libro è la storia vera e avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all'educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.
Recensione a cura di Stefania Scarano:
Chi non conosce la giovane Malala? Era nota per il suo attivismo in favore delle ragazze e dell'istruzione, poi è balzata alle cronache per l'attentato subito ed infine, come candidata al Premio Nobel per la letteratura con questo libro.
Adoro le storie vere, sebbene dure, aiutano a comprendere tante realtà, spesso lontane sia geograficamente che idealmente da noi.
Il libro inizia con l'episodio tristemente noto in cui Malala subisce l'attentato, per fortuna fallito, alla sua vita. Si prosegue, poi, con una narrazione dell'infanzia della giovane protagonista e diverse digressioni circa la storia e la cultura del suo Paese, il Pakistan.
Malala ci fa conoscere oltre a se stessa, la sua famiglia, le sue amiche e la sua amata valle dello Swat.
Quando ritorna al suo ferimento, con i dettagli del prima, durante e dopo, la storia di Malala è così vivida che mi sono commossa più volte nel leggerla.
Una testimonianza importante di chi ha sofferto molto sotto il regime dei talebani e non si è arreso alla loro "legge".
Con l'istituzione del Malala Fund, la giovane Malala continua la sua battaglia per l'istruzione anche dall'Inghilterra, dove attualmente risiede con la famiglia.
Adoro le storie vere, sebbene dure, aiutano a comprendere tante realtà, spesso lontane sia geograficamente che idealmente da noi.
Il libro inizia con l'episodio tristemente noto in cui Malala subisce l'attentato, per fortuna fallito, alla sua vita. Si prosegue, poi, con una narrazione dell'infanzia della giovane protagonista e diverse digressioni circa la storia e la cultura del suo Paese, il Pakistan.
Malala ci fa conoscere oltre a se stessa, la sua famiglia, le sue amiche e la sua amata valle dello Swat.
Quando ritorna al suo ferimento, con i dettagli del prima, durante e dopo, la storia di Malala è così vivida che mi sono commossa più volte nel leggerla.
Una testimonianza importante di chi ha sofferto molto sotto il regime dei talebani e non si è arreso alla loro "legge".
Con l'istituzione del Malala Fund, la giovane Malala continua la sua battaglia per l'istruzione anche dall'Inghilterra, dove attualmente risiede con la famiglia.
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