recensione: AIUTO! SONO DIVENTATA MAMMA! di Loredana Ronco


                                                    Titolo: Aiuto! Sono diventata mamma!
Autrice: Loredana Ronco
Pagine: 120 pp.
Uscita: Ottobre 2013
Editore: Delos Books
Trama: Partorire è da un lato dare la vita, dall'altro far morire per sempre una parte di noi stesse. L'inizio e la fine. L'inizio dell'incognita e la fine di una certezza. L'inizio di un'avventura e la fine di una strada conosciuta. Perdere una parte di sé per donarla a un'altra vita. Morire e risorgere nello stesso tempo. Smettere di respirare al primo respiro di vostro figlio. Osservare la vita e la morte che si danno una stretta di mano e si guardano negli occhi senza parlare, ma dicendosi molto; non è forse il miracolo più grande a cui si possa prendere parte? Una parte della nostra vita, ecco cosa si perde stringendo l'essere umano che ogni donna amerà più di ogni altro al mondo. Avere un figlio significa anche questo. Rinunciare a qualcosa che ci piaceva, ma che non bastava più. Significa saltare nel vuoto senza sapere se si è in grado di volare e accorgersi però che, seppure il vento a volte ci soffi contro, librarsi in cielo è sensazionale e grandioso.

Recensione a cura di Stefania Scarano:
Un ritratto ironico e dissacrante della maternità, nessun romanzo rilevatore ma di certo un discorso diretto da una madre ad altre madri, future madri ma anche padri o semplici donne che accarezzano l’idea della gravidanza.
Vengono affrontati i problemi prima, durante e dopo la gravidanza, come si evolve il rapporto della coppia, il sentirsi donna oltre che madre, i microbi che pullulano all’asilo ed angosciano le mamme e così via. Verissimo il capitolo sulle feste, ho visto lo stesso effetto con una cuginetta proprio lo scorso Natale.
Di recente ho fatto visita ad un’amica che ha partorito da poco, è ancora sconvolta ma in futuro non  nega la possibilità di avere un altro figlio. Mia madre, dopo me, era terrorizzata eppure ne ha avuti altri due che in confronto sono stati una passeggiata.
Non ho ancora figli ma, ho capito che la prima volta è quella più traumatica (anche se non è un dato certo) e poi il resto viene da se in tutto, dal parto all’educazione.  Di certo, facile non è crescere i figli, specie nella società attuale dove spesso il senso di famiglia viene a mancare. In Africa si dice che per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio e di fatto è così, non è forse meglio contare sui nonni, zii e parenti vari? Sia nel momento di bisogno che nei momenti di gioia, io son cresciuta con molte persone nei miei primi anni di vita e tutti ricordano la mia vivacità, ero una girovaga!
A parte le divagazioni personali varie, posso dire che questo libro è stato interessante ai miei occhi di non mamma e di certo potrà essere utile ai neo genitori o coloro che stanno per diventarlo, lo passerò di sicuro ad una giovane mamma in attesa :).

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