recensione: L'ULTIMA NEVE DI PRIMAVERA - BLANCA BUSQUETS


Titolo: L'ultima neve di primavera
Autrice: Blanca Busquets
Pagine: 249 pag.
Editore: Piemme
Trama: "Non lasciarti scappare la vita." Tònia non riesce a togliersi dalla testa questa frase, mentre scrive a lume di candela, di notte, terminati i mille lavori di casa. Scrive per confidare ai fogli sparsi cosa le è toccato in sorte, con un marito che - come capita a tutte le ragazze di quel paesino sui monti della Catalogna - non si è certo scelta lei, ed è già fortunata se non è violento. Così come è fortunata a saper leggere, per l'epoca e il luogo in cui vive. Sulla carta libera pensieri cui altrimenti non potrebbe dare voce, emozioni che cerca di soffocare perché non sta bene, perché non si fa. Perché è una donna. Lali è nata con un libro sotto il braccio. Divora pagine una dietro l'altra: porte di mondi magici che le offrono un rifugio dalla realtà, quella in cui Lali, vittima dei dispetti delle compagne di scuola, si chiude in un mutismo pieno di paura. Cose da bambini, minimizzano i grandi, ma che possono segnarti per tutta la vita. A distanza di un secolo l'una dall'altra, Tònia e Lali sono unite da un filo invisibile che pian piano prenderà corpo: ha i colori di un misterioso dipinto che solo loro sembrano in grado di interpretare, la magia di un fascio di carte messe in salvo da un incendio e poi svanite chissà dove, la forza di una passione irrefrenabile, per i libri e le parole. E sarà il bisogno di scrivere, pari solo a quello di respirare, che aiuterà entrambe a trovare il proprio posto nel mondo.

Recensione a cura di Stefania Scarano:
Tonia è una giovane donna quando viene data in sposa a Robert, il locandiere. La vita da moglie le sembra subito orrenda ma la prima gravidanza renderà tutto più sopportabile. Peccato che appena nati, i suoi gemelli vengano messi a balia. Unica consolazione e distrazione per lei sono lettura e scrittura, passioni che coltivava già prima del matrimonio e che sono piuttosto insolite per una giovane contadina del XVIII secolo.

Lali, invece, è una bambina sveglia, con una grande immaginazione e una passione viscerale per la scrittura, sarà anche che è figlia di due insegnanti di materie umastiche. Dopo la nascita dei suoi fratelli gemelli le cose a casa si complicano, non si sente più seguita dai genitori, a scuola è vittima di alcune bullette e così sprofonda nel silenzio prima e nel dialogo con un'amica immaginaria poi.

Tonia vive nella Carena, una zona pianeggiante ai piedi delle montagne del Cingles ed è lì che il padre di Lali ha delle proprietà per cui, a trent'anni, dopo varie e sofferte decisioni è lì che Lali si trasferisce per cambiare vita.

Lali e Tonia appartengono a periodi diversi, svolgono vite diverse eppure sono molto simili, amano scrivere, amano lo stesso romanzo, tengono entrambe ad un quadro anche se per ragioni diverse, finiscono con l'amare lo stesso tipo di uomo ed è come se la storia si ripetesse perchè in realtà Tonia è la bisnonna di Lali.

Tutto verrà a galla con Lali, la verità sul passato della propria famiglia e non solo visto che i rapporti di parentela alla Carena sono stretti anche fra insospettabili, una sorta di richiamo del sangue che spinge cugini di primo, secondo o terzo grado l'uno verso l'altro.

La storia oltre ad un alternarsi tra le vicende di Tonia e Lali fa continui balzi tra presente, passato e futuro in un intreccio ricco di eventi e riflessioni. Davvero accattivante.

Commenti

Post più popolari