Intervista a: SILVIA SCIBILIA


Benvenuta nel mio blog Silvia e grazie per la tua disponibilità.
Ci racconti della tua passione per la scrittura? Quando nasce e cosa rappresenta?

Può sembrare strano ma non posso fissare una data di nascita della passione per la scrittura, credo sia nata e cresciuta come me insieme all’esigenza di comunicare le emozioni spesso tenute dentro per timidezza. Ho scritto diversi racconti da ragazzina, poi ho tenuto per anni un diario, infine ho deciso di scrivere il primo romanzo, Ghiacciolo con Nutella, trovando il coraggio di farlo leggere. Adesso per me la scrittura è parte integrante della mia vita, è un modo per evadere dalla quotidianità, un modo di crescere e comprendere delle sfaccettature della mia personalità che non conosco.



Hai scritto e pubblicato due romanzi, appunto “Ghiacciolo con nutella” e “Odio amare” ,sequel del primo, che hanno conquistato la critica. Inoltre il primo è stato finalista al concorso “ChicKCult 2010 di ARPANet ”.Vuoi parlaci dei tuoi libri?

Sia Ghiacciolo con Nutella sia Odio amare hanno per protagonista Marianna, una scrittrice e educatrice trapanese, come me, sebbene i libri non abbiano nulla di autobiografico tranne qualche strafalcione culturale dei miei alunni. In Ghiacciolo con Nutella, Marianna scopre l’amore e il successo, scopre anche che non tutto è come sembra e che a volte bisogna saper scegliere quale direzione dare alla propria vita autonomamente, magari anche sbagliando.

In Odio amare la protagonista deve affrontare i problemi di convivenza di una giovane coppia nella quale le interferenze da parte di amici e parenti sono pesanti e rischiano di compromettere il suo rapporto con Marco. In entrambi i libri affronto tematiche forti e attuali come i tradimenti e le violenze domestiche, tuttavia ho scelto di usare un linguaggio quotidiano e un timbro ironico che alleggeriscono le problematiche.

Una domanda che mi piace rivolgere sempre a chi come te ha già pubblicato è questa: che consiglio daresti a chi sta cercando una casa editrice?

Domanda da un milione di dollari! In questo momento è difficilissimo trovare case editrici serie che diano spazio agli esordienti. Se si crede davvero nella propria opera bisogna prima rivolgersi a case editrici che non chiedono contributi, inoltre ci sono diverse possibilità di auto pubblicarsi senza spendere molto o riempirsi la casa di copie che non si sa a chi venderle.

Quale libro, letto o scritto, ti porti nel cuore e perché?

Il libro letto che mi porto nel cuore è Cent’anni di solitudine, mi ha incantato; il libro scritto è 6 in stand-by, ancora in attesa di un editore che lo pubblichi. Come tutti i miei romanzi è stato scritto di getto ed è un’opera in cui tutti possono rispecchiarsi. Mi è vicino perché sono stata insieme i due personaggi, Massimo e Laura, mi sono calata nei loro problemi, nelle loro personalità contrastanti, è come se li avessi accompagnati per mano per dieci anni della loro vita. Devo dire che alla fine del libro mi mancava la loro presenza.

Silvia scrittrice, Silvia insegnante, Silvia moglie e madre. Forse l’ordine non è corretto…

Come pensi ti vedano gli altri (lettori, alunni, familiari e amici)?

Non è possibile dare un ordine alle mie attività nonostante quella di madre abbia la priorità su tutte. La scrittura finisce per essere secondaria a tutto e ciò è frustrante perché ci sono momenti nei quali vorrei solo scrivere e non mi è possibile. I miei familiari rispettano il mio desiderio di ritagliarmi uno spazio per scrivere e magari rinunciano a qualcosa per accontentarmi. Gli alunni sarebbero curiosi di leggere qualcosa ma sono io per prima a sconsigliarlo poiché i miei libri hanno contenuti erotici inadatti a dei ragazzini. Gli amici mi incoraggiano e sono spesso oggetto di burla perché dietro all’aspetto di signora distante e rispettabile si cela la scrittrice tosta esperta di sesso.

Come ti vedi tra dieci anni?

Tra dieci anni? Oddio avrò cinquant’anni! Mi vedo più libera di scrivere, con i figli più grandi che mi daranno altri problemi. Spero di avere costruito qualcosa di più nella mia carriera di scrittrice.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Scrivere e solo scrivere. Nell’immediato futuro pubblicare 6 in stand-by, finire il romance che da quando è terminata la scuola ho dovuto interrompere per occuparmi dei miei figli e poi pensare a una nuova storia, magari qualcosa di completamente diverso che abbia sempre a che vedere con l’amore.

Ti saluto e ti ringrazio per aver risposto alle mie domande. Vuoi aggiungere qualcosa?

Grazie a te per la disponibilità. Non è facile riuscire a ritagliarsi spazi utili per farsi conoscere. Il “mestiere” dello scrittore non è mai stato difficile come in questo momento. Ma allo stesso tempo ha un grande valore culturale e sociale per contrastare l’appiattimento culturale. Ricordo che quando ho scritto Ghiacciolo con Nutella mi ero posta un obiettivo, quello di parlare a tutte le donne, anche chi magari era sprovvista di strumenti culturali complessi, credo di esserci riuscita ed essere andata oltre perché le critiche positive dei colleghi o dei giornalisti erano per me inimmaginabili. Quello che vorrei è che la cultura si avvicinasse alla persone poiché tutto può essere detto e compreso, basta saper trovare le parole giuste.

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