Intervista a LAURA GAY

Ciao Laura e benvenuta nel mio blog, ti ringrazio per la tua disponibilità.


Ciao Irene, sono io a ringraziarti per avermi ospitata.

Raccontaci, chi è Laura Gay?

Non è facile descrivermi in poche parole. Ho 40 anni, vivo a Genova e sono impiegata in un’agenzia marittima. Sono felicemente sposata da circa tre anni ed ho una grandissima passione per la scrittura.
Caratterialmente sono un po’ timida, ma sincera (anche troppo) e molto sensibile.
Amo le storie romantiche e, per questo, nei miei romanzi parlo sempre d’amore.
Mi piacciono moltissimo gli animali, soprattutto i gatti.

“La rosa di Parigi" e-book (Arpanet, 2009) , libro da te scritto e pubblicato in versione e-book. Cosa pensi del nuovo fenomeno, e book appunto, per diffondere i libri?

Penso che sia un modo nuovo di intendere la letteratura. Gli e-book sono meno costosi dei libri, non occupano spazio (solo un po’ di memoria sul pc) e si possono portare ovunque.
Prima o poi si diffonderanno anche in Italia, ci sono già alcune case editrici che progettano di diffondere alcune loro opere in formato e-book.


Hai scritto "Un amore mai dimenticato" insieme alla scrittrice Cristina Contilli. Come è stato scrivere a quattro mani ? Parlaci di questa tua esperienza.

E’ stata un’esperienza entusiasmante, anche perché ammiro molto Cristina e sono legata a lei da una sincera amicizia. L’idea è nata da alcune lettere di Silvio Pellico di cui lei è venuta a conoscenza, tramite una sua accurata documentazione storica. Ne rimasi affascinata e pensai che fossero l’ideale per un racconto d’amore. Decisi pertanto di scriverne uno in forma epistolare, immedesimandomi in Pellico e ripercorrendo con la fantasia le tappe di un suo amore giovanile che riuscì a coronare nell’età matura. Un amore senza tempo, durato tutta una vita.
A Cristina le lettere piacquero e così mi propose di farne un romanzo a quattro mani.
Ma il lavoro più arduo l’ha fatto lei perché si è documentata scrupolosamente sulla vita di Pellico ed ha recuperato anche parecchie immagini con cui abbiamo arricchito il libro.

Hai un genere letterario che preferisci e perché?
Prediligo il romanzo storico perché sono sempre stata affascinata dalla storia e dall’antichità.

Tra i libri da te scritti ci sono: “ Edmond e Charlotte. Le scelte dell'amore" (Enrico Folci Editore, 2008), "La figlia del re di Francia" (0111 Edizioni, 2010) e "Un amore mai dimenticato" che possono essere definiti romanzi storici. Ci parli di questi libri e di cosa ti ha portata a scrivere questo genere di romanzi?

A portarmi a scrivere questi romanzi è stato, come dicevo prima, il mio sviscerato amore per la storia e per le vicende sentimentali perché, in ciascuno di essi, si parla d’amore prima di tutto. Amore in tutte le sue forme più svariate, da quello romantico, a quello più passionale, da quello giovanile, a quello più maturo e responsabile.

Da lettrice quale libro è quello che ti porti nel cuore e perché?


Oddio, ce ne sono tanti. Fra i classici, uno dei più amati è senz’altro “Cime tempestose” di Emily Bronte. Fra i contemporanei invece citerei senz’altro “La straniera” di Diana Gabaldon e “Il cavaliere d’inverno” di Paullina Simmons. Si tratta di romanzi che mi hanno fatta sognare e da cui non riuscivo letteralmente a staccarmi, tanta era la voglia di andare a vedere come finivano. Aggiungerei anche “Venti lontani” di Rebecca Ryman, un libro che lessi parecchi anni fa ma che ricordo piacevolmente ancora oggi.

Hai pubblicato con diversi editori. Cosa pensi dell’editoria italiana? Le tue esperienze come sono state?


Piuttosto deludenti, se posso essere sincera. Ho notato nella piccola e media editoria la tendenza a non essere completamente onesti e l’autore rischia sempre di incorrere in qualche fregatura. Usualmente, si pensa che solo le case editrici a pagamento riservino brutte sorprese, ma non è così. Gli inganni si annidano ovunque, purtroppo. Certo, non dico che non esistano in Italia editori seri. Ma in un paese dove ci sono più case editrici che farmacie e la maggior parte sono disoneste, non è facile riuscire a trovare proprio quella che ha voglia di fare e promuovere un autore agli esordi.
Comunque non dispero. Penso che in questo campo si debba insistere e migliorarsi continuamente. Se ci si impegna, prima o poi la meta verrà raggiunta.

Prigioniera del Tempo (Boopen,2010) altro libro e altro genere. Ce ne parli?

Si tratta di un time – travel, un genere che negli States sta prendendo campo e si sta diffondendo anche da noi. In pratica, si tratta di una via di mezzo fra il fantasy e lo storico.
In questo mio romanzo immagino il viaggio nel tempo di una ragazza dei nostri giorni che si ritrova catapultata nella Roma dei Borgia dove vive infinite avventure e amori travolgenti, nel tentativo di fare ritorno nella sua epoca. Devo dire che questo romanzo mi sta dando numerose soddisfazioni perché è stato accolto molto bene dai lettori.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Ho appena terminato di scrivere il sequel di “Prigioniera del tempo” che si intitolerà “Ovunque sarai”. Ora è in revisione e penso di pubblicarlo entro la fine dell’anno.
Ho iniziato anche la stesura di un nuovo romanzo, un romance storico, ma non aggiungo altro per scaramanzia!

Ti ringrazio molto e ti saluto. Vuoi aggiungere qualcosa?


Solo un invito a chi non ha ancora letto i miei romanzi a farlo, non ve ne pentirete! Ti ringrazio e ti saluto, Irene. E’ stata una piacevole chiacchierata.













Commenti

  1. laura è bravissima..al pari, o forse di più, di molte scrittrici pubblicate da grandi editori..leggetela, non ve ne pentirete!!!

    Samanta

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