Intervista a BARBARA RISOLI scrittrice di romanzi fantasy, mitologici e storici.


Grazie Barbara per la tua disponibilità e benvenuta nel mio blog.
Ho letto un po’ di te nei vari blog e ho scoperto che siamo corregionali e non solo. Quello che non mi piace é che nonostante io legga molto, qualsiasi genere, ho scoperto dell’esistenza dei tuoi libri solo su Internet. Scusa per la mia polemica iniziale, ma ho un’opinione precisa su libri, scrittori, editori, promozione e distribuzione.
La mia prima domanda quindi verterà su questo. Cosa pensi della promozione e distribuzione che viene riservata agli esordienti o a chi come te ha già qualche opera alle sue spalle? Come hai trovato la tua attuale casa editrice e che rapporto hai con loro?

Anch’io ho scoperto proprio oggi che siamo corregionali ed anch’io ti ho conosciuta in rete. Che penso della promozione e distribuzione? Anche qui non la penso proprio bene, purtroppo. A parte le case editrici che nel mio caso sono nel gruppo ‘piccini’, avrei qualcosa da dire anche sulle librerie che tendono a rifiutare o ignorare lo scrittore esordiente o emergente. Le mie difficoltà maggiori stanno proprio nel farmi conoscere nella mia zona di residenza, vengo allegramente ignorata. Ho presentato a Torino, a Milano, a Padova… in zona ho avuto modo si fare una piccola presentazione a Grado (GO), senza però un seguito l’anno successivo. Credo che nessuno sappia in Friuli che Barbara Risoli vive in Friuli, mentre sono stata consigliata dal giornalista Salvatore Spoto per ben due volte su ROMA 1 – SKY TV.

Il rapporto con la mia ultima casa editrice è ottimo, ne apprezzo la schiettezza, la sincerità e i limiti. Si, i limiti. Strano? Mica tanto, semplicemente non vengono fatte promesse che non possono essere mantenute, poi… capita che vengano fatte cose interessanti a sorpresa.

Cosa rappresenta per te la scrittura e quando hai scoperto che era la tua strada?

Scrivere per me è evadere da un presente che non ho mai amato. Ho iniziato a ‘scappare’ a 16 anni (ma anche prima) e mi piacciono i viaggi che faccio. Lo ripeto, scrivere è biografare un sogno.

Non lo so se la mia strada è scrivere, so che mi piace, mi diverte, mi entusiasma e mi porta lontano. Mi piacerebbe potesse essere un mestiere… ma sono un po’ grandina per contarci troppo. Tuttavia, spes ultima dea, no?


C’è un metodo che segui nella stesura dei tuoi lavori o scrivi di getto? E c’è un momento della giornata che preferisci?

No, niente metodo fisso. Forse l’unica regola che mantengo da sempre è la continuità narrativa. Non sono quella che scrive a pezzi, seguo il filo dall’inizio alla fine e se mi trovo in stallo o aspetto tempi migliori o, se proprio non mi sblocco, rifaccio tutto e cambio sentiero.

Decisamente scrivo di notte, anche adesso sto rispondendo in piena notte. Il buio mi ispira, mi alimenta, mi restituisce le energie che il giorno mi mangia senza pietà. Non amo il sole, la luce mi irrita come se cancelasse i pensieri. Di giorno c’è la realtà che non ho mai amato, di notte c’è la vita che voglio, quella interiore.
Hai scritto LA SAGA DEL TEMPO: L’ERRORE DI CRONOS e LA GRAZIA DEL FATO. Due libri che fanno parte di una saga fantasy, mitologico fantastica. Il mondo greco mitologico ti affascina?
Il mondo mitologico è quel mondo che, viaggiando come ho detto, mi ha incantata sin da bambina. Amo gli dei e gli eroi di quei tempi distanti, è come se li conoscessi, come se li avessi vissuti in una vita precedente, ho davanti a me gli scenari nei quali poi faccio svolgere i miei romanzi. La mitologia ce l’ho nel sangue, scorre veloce e non finisce mai di farsi scoprire perché è una materia vastissima.

Affermi di essere in grado di passare facilmente da un genere ad un altro sempre siano generi di tuo gradimento. Quale tipo di racconto, romanzo non scriveresti mai?

Mai, mai e poi mai? Un romanzo erotico. Non ne sarei capace neppure sotto tortura, trovo l’idea banale e difficilissima da rendere diversa e staccata dagli standards. Sinceramente non ho una grande fantasia in tal senso, sarebbe una tortura senza limiti e non mi diverte, siccome per scrivere devo divertirmi… l’equazione viene da sé. Un altro genere che non scriverei mai, pur amandolo come lettrice, è l’horror: far paura e far ridere sono le due cose più difficili e deve esserci una predisposizione naturale per entrambe.


IL VELENO NEL CUORE e LA GIUSTIZIA DEL SANGUE due romance storici ambientati nel periodo della rivoluzione francese. Ce ne parlaresti?

Come ha detto qualcuno, il mio romance non dà spazio a damine da salvare o giovanotti aitanti dai muscoli guizzanti e scolpiti. Niente da fare. I due protagonisti sono la peggio gioventù e se vogliamo… non son neppure giovanissimi. Dai nomi ai caratteri, tutto è strano di loro. Venanzio è un ex alcolista, assassino prezzolato, nobile millantatore… nel senso che non lo è affatto, ma si spaccia come tale. Eufrasia è una nobile capricciosa e ostinata che per salvare se stessa simula la propria morte e si crea una doppia identità. Siccome Dio li fa e poi li accoppia, l’intrigo e i colpi di scena non finiscono mai. Nel secondo libro, li riscatto un po’ ipotizzando la liberazione di Luigi XVII, il re bambino. Forse il secondo libro ha dei risvolti più profondi rispetto al primo, con una lotta interiore che fa emergere i sensi di colpa e la necessità di redenzione nei due protagonisti che comunque non rinnegano se stessi e rivoltano le situazioni a proprio vantaggio. Il trionfo della giustizia passa dalla nefandezza dell’ingiustizia e questi due ci nuotano a meraviglia nel fango insanguinato della Rivoluzione Francese.

Quale tra i tuoi libri è quello a cui ti senti più legata e perché?

L’ERRORE DI CRONOS è il romanzo che ancora mi emoziona, pur colmo di difetti che forse adesso, dovessi scriverlo di sana pianta, non farei. E’ un romanzo giovanile, il frutto dei sogni di una ragazza di 16 anni perché a quell’età l’ho scritto. Mi ha accompagnato nell’adolescenza, i suoi protagonisti erano amici miei, erano me o ciò che avrei voluto, erano ciò che avrei voluto incontrare, erano il mio sogno e… passa il tempo, ma i sogni non cambiano… o forse io non cresco. Ma non importa.

Sicuramente hai dei progetti per il futuro. Stai scrivendo qualcosa? Ci sveli qualche dettaglio?

La chiusura della SAGA DEL TEMPO è il progetto più imminente ( ma conoscendomi potrei uscire con qualsiasi altra cosa, dipende come mi gira). Un’anteprima? Diciamo che finalmente Zaira, la figlia del futuro, incontrerà Odisseo, quell’Odisseo. Non so come e non quando, ma l’incontro con l’uomo dei miei sogni non può mancare questa volta. Si tornerà nel futuro a mettere a posto alcune rogne, Dunamis sarà messo ancora una volta alla prova, perché tanta bellezza e tanta forza il re di Astos è destinato a pagarle sempre molto care con il Fato che lo avrà pure graziato, ma non la pianta di tormentare la vita.

Ti ringrazio ancora per la tua disponibilità e ti saluto. Vuoi aggiungere qualcosa?

Ma… veramente una cosuccia la vorrei dire, così, senza pretese. Comprate un mio libro… magari potrei piacervi, vai tu a sapere.
Sono io che ringrazio, se ogni lettore è un diamante... ogni intervista è uno scintillio, almeno lo spero.

Commenti

  1. Non ho mai letto i romanzi di Barbara Risoli, ma questa bella intervista rivela una persona semplice, schietta e di sicuro talento. Insomma, ora voglio leggerli tutti, non soltanto uno. Li cercherò sicuramente su internet.
    Brava Barbara e complimenti anche a Irene.

    Miriam

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