recensione di SIAMO SOLO AMICI di Luca Bianchini

SIAMO SOLO AMICI
di Luca Bianchini



Titolo: Siamo solo amici
Autore: Luca Bianchini
Pagine: 288 pag
Editore: Mondadori

Trama: Giacomo è un portiere d'albergo veneziano. Rafael è un ex portiere di calcio brasiliano. L'essere stati davanti a una porta è l'unica cosa che hanno in comune: lontani di età, di carattere, di trascorsi. Ma sono entrambi a un appuntamento con il destino. Il primo sta per rivedere quella che crede la donna della sua vita, dopo cinque anni di attesa: una signora di Torino sposata e benestante - il suo mantra è "non si bada a spese" - eternamente in conflitto tra i precetti religiosi e quelli astrali. Il secondo è all'inseguimento di un'attrice di telenovela in fuga dal personaggio che le ha rubato l'anima: Carmelinda Dos Santos.
In un incontro casuale, e a volte surreale, Giacomo e Rafael si aiuteranno a vicenda a capire chi sono veramente e cosa desiderano, instaurando un rapporto speciale e a tratti equivoco, in cui entrambi dovranno mettere in discussione se stessi e le proprie certezze. A sparigliare i piani, in una storia di sapore squisitamente teatrale, ci si metteranno una prostituta d'alto bordo che pensa di assomigliare a Gesù e una giovane cassiera ostaggio della famiglia meridionale e dei look di Lady Gaga. Sullo sfondo, oltre il viavai dei clienti che transitano dall'hotel, una Venezia tratteggiata come un acquerello, lontana dalle vedute da cartolina, in cui la gente parla ancora in dialetto, ha paura degli stranieri e non sa rinunciare a un prosecco prima di cena.
Siamo solo amici è una commedia agrodolce sulla difficoltà di comunicare e sulle possibilità di amare. E mentre la memoria si diverte a giocare brutti scherzi ai protagonisti, sarà solo l'istinto a salvarli, tra sorrisi e lacrime.

Recensione a cura di Stefania Scarano:
Sono stata "abituata" dall'autore a vari triangoli amorosi (Ti seguo ogni notte, Istant Love) ma qui ve ne sono vari e di ogni tipo per cui sembra più un poligono amoroso fatto da innumerevoli lati ed angoli.
Protagonista è Giacomo, portiere di hotel di prestigio che ha girato il mondo ed ora è in pianta stabile a Venezia, città dell'amore a quanto dicono. Giacomo sembra appartenere a "Gli indifferenti" di Moravia, vive la sua vita seguendo logiche maniacali, stesso genere d'abito, contegno, nessuna relazione, mania di annotare degli ospiti che passano nella sua locanda e di notare le scarpe che tutti indossano.
E' tormentato dal passato, da amicizie persesi negli anni, da questioni irrisolte e inaspettatamente, un nuovo amico, gli cambierà l'esistenza lanciandolo nella normalità o quasi dei rapporti, facendogli cercare ciò che davvero vuole e di cui ha bisogno.
Tra identità sessuali confuse, amore, omosessualità, prostituzione, tradimenti, sesso si declinano le varie opzioni delle relazioni umane, il dire "siamo solo amici" si potrebbe imputare a molte di queste, sia nel romanzo che nella vita di tutti i giorni, sia che sia vero e sia che non lo sia, non trovate?
Il finale mi ha un pò delusa lasciandomi l'amaro in bocca, quando tutto sembrava sistemarsi per i protagonisti, ecco l'imprevisto, l'unica cosa da cui non c'è ritorno e a cui non si può rimediare.
Fa pensare a quanto possa essere beffardo il destino, oggi ci siamo, domani non lo sappiamo e quindi dovremmo cogliere l'attimo (carpe diem dicevano i latini) per vivere la nostra vita intensamente e senza rimpianti.

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