A pochi giorni da S. Valentino le idee Dalai Editore e La tartaruga Edizioni per la Festa degli innamorati
Laura Munson
Una stagione di felicità inattesa
In libreria da febbraio
pp. 352 – Euro 16,00
pp. 352 – Euro 16,00
Quello che ho imparato dall’amore… nel momento in cui l’ho quasi perso.
«Non sono più sicuro di amarti.» Laura vacilla. Suo marito
le ha appena inferto un colpo
mortale. La prima reazione sarebbe quella di scagliarsi contro di lui o di
crollare. Eppure, Laura ci stupisce, e stupisce se stessa, rispondendogli: «Non
ci credo». Inizia così il lungo viaggio di Laura attraverso i ricordi, le gioie
e gli scogli del suo matrimonio, viaggio a cui è costretta, in un certo senso,
dalla crisi profonda in cui
precipita l’uomo che le sta accanto da vent’anni – l’altra metà «della coppia d’oro,
baciata dal sole» − conosciuto durante la festa
di una confraternita universitaria
tanto tempo prima. Il compito di Laura sembra impossibile: resistere al
desiderio di abbandonarsi alla paura e allo sconforto,
tentare di capire le difficoltà che sta attraversando suo marito, guardando
la realtà con logica spietata. Laura ne è certa, non è il loro matrimonio a
essere in discussione. La crisi è profonda,
ma riguarda solo lui. Lei, il loro rapporto, non appartengono all’equazione.
Calma, determinazione a «porre fine
alla sofferenza»,
la serenità dei figli sono i mantra
di Laura, che per un anno dovrà confrontarsi
con i fantasmi del passato e le sofferenze
del presente. Ciò che affascina di questa narrazione, ciò che sorprende, è
la reazione inaspettata di questa donna – moglie e madre – che con insolita
lucidità si rifiuta di cedere alle
lusinghe della disperazione, combattendo per salvare la propria storia d’amore
senza lasciare il proprio uomo, ma concedendogli lo spazio necessario per
trovare, da solo, la via d’uscita a una crisi che potrebbe spazzare via tutto.
Un’esplorazione del matrimonio, dei suoi compromessi, di quanto si è pronti
alla sopportazione quando un rapporto, «nella buona e nella cattiva sorte»,
prende una brutta china. Il pubblico americano ha risposto in modo
straordinario a questo romanzo autobiografico.
Una storia, e un finale, che non ti
aspetti.
«Non ti amo più. Non sono sicuro di averlo mai fatto.» Le sue parole mi colpirono come un pugno
improvviso, eppure in quell’istante riuscii a incassare senza cadere. Non
appena mi ripresi, dissi: «Non ci credo». Perché era la verità. Lui fece un passo indietro, stupito. Forse si aspettava
che scoppiassi a piangere, che m’infuriassi,
che lo minacciassi con una battaglia per la custodia dei bambini. O che lo
implorassi di cambiare idea… Io volevo davvero litigare. Infuriarmi. Piangere. Ma non lo feci.
Al contrario, calmissima, ripetei: «Non ci credo». Avevo appena raggiunto un
accordo non negoziabile con me stessa. Mi ero impegnata nel «porre fine alla sofferenza». Avevo deciso di essere responsabile della
mia felicità. E parlavo sul serio.
«Amare
è dare all’altro lo spazio per ritrovare se stesso anche se talvolta ci fa paura, riuscire a essere felici
e infelici insieme.»
Elle magazine
Laura Munson vive con la sua famiglia nel Montana dove scrive romanzi, racconti e
saggi. www.lauramunsonauthor.com
Alessandra Dragone
Odore di ferro
e di cacao
In libreria da febbraio
pp. 400 – Euro 16,00
pp. 400 – Euro 16,00
Una storia di amore e anarchia
Maggio 1919. Le quattro figlie
del tranquillo notaio Musino, improvvisamente deceduto, partono per Cento,
vicino a Ferrara, allo scopo di prendere possesso di «Villa Libera», di cui
ignoravano l’esistenza. La troveranno abitata da Errico Guastoni, un giovane
anarchico, che dieci anni prima ha ricevuto dal notaio, rimasto nell’anonimato,
il privilegio di viverci gratuitamente. All’origine del suo generoso gesto,
sembra apparentemente esservi stata la grande ammirazione per gli ideali
politici di Errico e il rimpianto per aver scelto una vita borghese. Motivi,
questi, che a suo tempo erano sembrati sufficienti a Errico – che accanto a slanci idealistici
mostra anche debolezze e abitudini inconfessabili
– per accettare il dono senza porsi troppe domande, ma che adesso lo sono molto
meno agli occhi delle quattro sorelle. Tutti gli interrogativi sorti potranno
essere risolti solo riscoprendo gradualmente e, con l’aiuto di un vecchio amico
di famiglia, il passato sconosciuto
del padre delle ragazze. Durante la famosa
rivolta del Matese nel 1877 era accaduta una sequenza di fatti
drammatici – compreso un omicidio – che aveva cambiato per sempre il destino
della famiglia di Errico e la vita
dell’allora giovane Musino. Questa rivelazione progressiva si intreccia con le
piccole vicende del paese, con le grandi vicende della storia di quel periodo
(le lotte socialiste e anarchiche e il sordo avanzare del fascismo) e con i tormenti sentimentali dei vari
protagonisti. Errico sarà trascinato da Vera – un personaggio dannunziano-futurista – in un rapporto controverso che
sintetizza lo scontro fra opposte
culture e concezioni del mondo che caratterizzava quegli anni difficili,
mentre in Violetta, l’unica figlia
del notaio che ne seguirà l’eredità morale, troverà l’amore. Che non gli
impedirà di dare una svolta drammatica alla sua esistenza di uomo e di
militante.
Alessandra Dragone vive e lavora a Roma. Oltre a numerosi
saggi e racconti, ha pubblicato Bambine
cattive e Se cade il mondo mi
sposto. www.alessandradragone.com
Davide Enia
Così in terra
In libreria dal 24 gennaio
pp. 302 - € 17.50
Il
romanzo d’esordio di Davide Enia è già stato venduto in
STATI
UNITI D’AMERICA, FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, BRASILE, SVEZIA, DANIMARCA, OLANDA,
ISRAELE, GRECIA, POLONIA, TURCHIA, UNGHERIA, FINLANDIA, AUSTRALIA
“e sono qui
al massimo della
mia bellezza
ancora in piedi
le mani sporche di
sangue
davanti il grano
scuro della sua bocca di gelso
lei che mi prende
le dita insanguinate
le porta alle
labbra
le bacia
una per una
si chiama Nina
è il mio amore
ha nove anni”
In
una Palermo sporca e violenta, un bambino di nove anni sale per la prima volta
sul ring. La sua è una famiglia di
pugili. Da lui ci si aspetta che un giorno vinca il titolo nazionale, sfuggito prima allo zio poi al padre.
Il
romanzo di Davide Enia intreccia boxe, memoria e guerra, percorrendo la storia
italiana dal secondo conflitto
mondiale fino al tragico ’92
palermitano, quando dopo cinquant'anni le bombe tornarono a Palermo, portando
con sé le stimmate di una battaglia. Enia usa, con una maestria da togliere il fiato, tutti i registri narrativi, dal tragico
all'onirico al comico al sentimentale. Interpreta le aspettative, i fallimenti, i pugni presi e dati di tre generazioni
partecipi del crollo impietoso del sogno dell'Italia post-bellica, restituendo
il ritratto di un mondo ricolmo di ironia e violenza, con una scrittura
carnale, epica, dolce e feroce.
Davide Enia nasce a Palermo il
2 aprile 1974. Passa l'infanzia a
giocare a calcio in mezzo alla strada. Possiede, di allora, ricordi nitidi e a
volte davvero felici. Si diploma al
classico a Palermo e si laurea, incidentalmente, in lettere moderne alla
Cattolica di Milano nel 1997. È autore ed interprete di Italia-Brasile 3 a
2 (2002) e Maggio '43 (2004). Con "SCANNA" consegue, con la giuria
che lo vota all’unanimità, il premio Tondelli per la drammaturgia al Premio
Riccione per il Teatro nel 2003. Lo spettacolo poi debutta con la sua regia
nell’ottobre 2004 alla Biennale di Venezia.
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