Recensione: LA PISCINA DELLE MAMME - FILIPPO GIGANTE


Titolo: La piscina delle mamme
Autore: Filippo Gigante
Editore: Lettere Animate
Pagine: 122
Trama: Dopo gli eventi della Seconda Guerra Mondiale, la Cecoslovacchia è sotto il dominio dell'Unione Sovietica e un'ondata di emigrazione porterà centinaia di cittadini a trovar fortuna altrove. Questa è la storia di Olga e Berta, due donne nate nella splendida città di Praga e che col cuore ferito dal dolore del passato giungeranno in un paese italiano che si affaccia su un suggestivo lago. Qui, attraverso la ricerca di nuove abitudini, sogni letterari, particolari vicini di casa e passioni artistiche e gastronomiche, saranno pronte a tuffarsi, insieme a voi, nell'originale e scanzonata visione di una vita che, nonostante tutto, riesce ancora a far innamorare anche chi è certo di aver perduto ogni speranza.

Recensione a cura di Stefania Scarano:
All'inizio del romanzo vi è una bellissima citazione dell'appena scomparso Umberto Eco, un omaggio attuale ed azzeccatissimo.

Le protagoniste sono Berta ed Olga, due donne provenienti dalla Repubblica Ceca che si portano dietro un bagaglio di grande sofferenza.

A parlare in prima persona è Berta e tra presente e flashback ci racconta di se e della sua amica Olga, ex collega e vicina a Praga, coinquilina in Italia.

Ogni capitolo è come un tuffo in piscina ed ogni sottotitolo è una fase del tuffo stesso ma, cos'è la piscina? Essa non è altro che il lago di Como, lungo le cui rive ormai vivono le due donne, mamme per sempre.

Berta ed Olga hanno perso i propri cari durante la repressione sovietica, negli scontri che misero fine alla Primavera di Praga verso la fine degli anni '60.

Da giornaliste recensioniste, abbandonando la propria Terra ed i propri affetti per voltare vita, Berta ed Olga cambiano anche professione, la prima si è dedicata alla cucina mentre la seconda all'insegnamento. Le due vivono in un palazzotto e Berta ci racconta un po' anche degli altri abitanti del condominio.

Vivendo a mia volta in condominio, penso si potrebbe scrivere un trattato solo sui vicini!

Nella descrizione del giovane vicino Raffaele ho trovato tratti che mi hanno fatto pensare all'autore ma, a sorpresa, alla fine del romanzo c'è proprio un Filippo tra i personaggi secondari.

Come nel precedente romanzo dell'autore, Bianco e Nero, vi sono delle illustrazioni ed ho trovato davvero simpatica quella che ritrae le due anziane signore e le figure di Freud e Shakespeare che sono tra i loro pensieri.

Il tema onirico ritorna anche in questo romanzo, è infatti il sogno condiviso di Olga e Raffaele che permette a quest'ultimo di salvare le due anziane donne, considerate ormai come delle zie.

Bella l'idea della nonna protettiva che dall'aldilà cerca di proteggere i propri cari, spero sia davvero così per tutti quelli che, come me, i nonni non li hanno più.

Infine, conclusa la storia, vi sono delle poesie brevi ma dense di significato ed i commenti di alcuni lettori.

Una lettura breve e scorrevole ma con un linguaggio carico di poesia ed immagini, tanto che ho rivisto Praga con gli occhi di Berta e mi è venuta fame dopo aver letto alcune delle sue ricette. Numerose sono poi anche le riflessioni che spaziano tra letteratura, psicologia e terapie alternative come l'ippoterapia. In sintesi, una lettura variegata e per tutti i gusti.

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