recensione: IL PROFUMO DELLE BUGIE di Bruno Morchio
Titolo: Il profumo delle bugie
Autore: Bruno Morchio
Pagine: 210
Editore: Garzanti Libri
Trama: La famiglia D'Aste è una delle più in vista della città: una ricchezza antica, continuamente accresciuta grazie all'attività immobiliare e a solide relazioni con i poteri forti del luogo, a cominciare dai politici.
Su tutti, nell'ampia villa con vista sul mare dove risiedono i D'Aste, domina il vecchio patriarca, il nonno Edoardo. Egli ha deciso di puntare tutto sul venticinquenne nipote Francesco: sarà il volto nuovo della famiglia, e a lui viene affidato il risanamento di un'area industriale dismessa.
Intanto crescono le tensioni fra Edoardo e i figli: il padre di Francesco, medico insicuro e nevrotico, e la sorella appena tornata da un lungo soggiorno in India. Sono proprio le donne, in casa D'Aste, ad avere un ruolo centrale negli equilibri e nelle faide familiari: la moglie di Edoardo, anziana e malata; sua nuora Rosita, che non essendo «nata bene» resta per sempre un corpo estraneo al clan; e soprattutto Dolores, la fidanzata di Francesco, con la sua leggerezza e la forza seduttiva della sua giovinezza e della sua sensualità. Sarà lei a scardinare l'ipocrisia che ha sempre regolato i rapporti familiari e a far divampare contrasti soffocati troppo a lungo, nell'arco di poche settimane – raccontate attraverso il punto di vista dei tre uomini della dinastia – che conducono a un Natale decisivo per la vita di tutti.
Recensione a cura di Stefania Scarano:
Il romanzo si apre al 25esimo compleanno di Francesco, figlio unico di Rosita e Meo (diminutivo di Bartolomeo), nipote di Ines ed Edoardo.
Meo e Rosita non hanno mai visto di buon occhio Dolores, fidanzata di Francesco dal liceo, non ritenendola all'altezza ma, è in questa occasione familiare che la ragazza sfoggia la sua cultura in tema di classici e Meo ritiene che abbia così messo in ridicolo suo figlio che aveva preso un abbaglio su un autore russo.
Inizia una battaglia famigliare tra pro e contro Dolores che dilania soprattutto Meo finchè coglie sul cellulare dell'arzillo padre un sms che pensa scritto dalla nuora e va letteralmente in tilt. Si confida con la ritrova sorella minore, Lena, che cercherà le prove di tale tresca scoprendo la verità.
I pezzi del puzzle che è questa famiglia via via si compongono, i segreti vengono alla luce specie dopo la dipartita di Ines, malata da tempo.
Sembra che l'ordine si stia ristabilendo tra i vari componenti della famiglia e invece Meo finalmente si lascia vivere, si abbandona ai suoi desideri e pensieri e giusto a Natale decide di spiazzare tutti col suo cambiamento e le sue "rivelazioni".
Ogni famiglia ha i suoi problemi, i suoi segreti ma, come dice Dolores quella dei D'Aste è una famiglia diversa dalle altre per cui non stupitevi troppo per le rivelazioni voi che ne leggete.
Quando ormai il profumo delle bugie avrà perso il suo fascino, per Edoardo e la famiglia sarà la fine della vita che hanno sempre vissuto ma, ciò rappresenterà anche il trionfo della dura verità.
E' il primo romanzo che leggo di questo scrittore ed ho trovato insolito che i capitoli siano intitolati con le prime parole, nemmeno la frase intera, che apre il capitolo stesso. Si tratta quasi di una anteprima piuttosto che di una parola chiave.
Lo stile è scorrevole, la dialettica affetta da francesismi tali da risultare reale e vicina ai nostri tempi sebbene, a volte, troppo incisiva.
Autore: Bruno Morchio
Pagine: 210
Editore: Garzanti Libri
Trama: La famiglia D'Aste è una delle più in vista della città: una ricchezza antica, continuamente accresciuta grazie all'attività immobiliare e a solide relazioni con i poteri forti del luogo, a cominciare dai politici.
Su tutti, nell'ampia villa con vista sul mare dove risiedono i D'Aste, domina il vecchio patriarca, il nonno Edoardo. Egli ha deciso di puntare tutto sul venticinquenne nipote Francesco: sarà il volto nuovo della famiglia, e a lui viene affidato il risanamento di un'area industriale dismessa.
Intanto crescono le tensioni fra Edoardo e i figli: il padre di Francesco, medico insicuro e nevrotico, e la sorella appena tornata da un lungo soggiorno in India. Sono proprio le donne, in casa D'Aste, ad avere un ruolo centrale negli equilibri e nelle faide familiari: la moglie di Edoardo, anziana e malata; sua nuora Rosita, che non essendo «nata bene» resta per sempre un corpo estraneo al clan; e soprattutto Dolores, la fidanzata di Francesco, con la sua leggerezza e la forza seduttiva della sua giovinezza e della sua sensualità. Sarà lei a scardinare l'ipocrisia che ha sempre regolato i rapporti familiari e a far divampare contrasti soffocati troppo a lungo, nell'arco di poche settimane – raccontate attraverso il punto di vista dei tre uomini della dinastia – che conducono a un Natale decisivo per la vita di tutti.
Recensione a cura di Stefania Scarano:
Il romanzo si apre al 25esimo compleanno di Francesco, figlio unico di Rosita e Meo (diminutivo di Bartolomeo), nipote di Ines ed Edoardo.
Meo e Rosita non hanno mai visto di buon occhio Dolores, fidanzata di Francesco dal liceo, non ritenendola all'altezza ma, è in questa occasione familiare che la ragazza sfoggia la sua cultura in tema di classici e Meo ritiene che abbia così messo in ridicolo suo figlio che aveva preso un abbaglio su un autore russo.
Inizia una battaglia famigliare tra pro e contro Dolores che dilania soprattutto Meo finchè coglie sul cellulare dell'arzillo padre un sms che pensa scritto dalla nuora e va letteralmente in tilt. Si confida con la ritrova sorella minore, Lena, che cercherà le prove di tale tresca scoprendo la verità.
I pezzi del puzzle che è questa famiglia via via si compongono, i segreti vengono alla luce specie dopo la dipartita di Ines, malata da tempo.
Sembra che l'ordine si stia ristabilendo tra i vari componenti della famiglia e invece Meo finalmente si lascia vivere, si abbandona ai suoi desideri e pensieri e giusto a Natale decide di spiazzare tutti col suo cambiamento e le sue "rivelazioni".
Ogni famiglia ha i suoi problemi, i suoi segreti ma, come dice Dolores quella dei D'Aste è una famiglia diversa dalle altre per cui non stupitevi troppo per le rivelazioni voi che ne leggete.
Quando ormai il profumo delle bugie avrà perso il suo fascino, per Edoardo e la famiglia sarà la fine della vita che hanno sempre vissuto ma, ciò rappresenterà anche il trionfo della dura verità.
E' il primo romanzo che leggo di questo scrittore ed ho trovato insolito che i capitoli siano intitolati con le prime parole, nemmeno la frase intera, che apre il capitolo stesso. Si tratta quasi di una anteprima piuttosto che di una parola chiave.
Lo stile è scorrevole, la dialettica affetta da francesismi tali da risultare reale e vicina ai nostri tempi sebbene, a volte, troppo incisiva.
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