recensione: COME UNA ROSA D'INVERNO di Jennifer Donnelly


Titolo: Come una rosa d'inverno
Autrice: Jennifer Donnelly
Editore: Sonzogno
Pagine: 879 pp.

Trama: La storia inizia sulle sponde del Tamigi, è l'anno 1900: le desolate strade dei sobborghi londinesi non sono il luogo adatto per una ragazza per bene come India Selwyn Jones, una bellezza aristocratica il cui animo generoso la spinge ad abbracciare grandi ideali. Ha scelto di essere medico e, grazie all'ambiente in cui è cresciuta e alla stima dei suoi insegnanti, potrebbe esercitare la professione nei più prestigiosi ospedali della città. Ma India ha la testa dura e vuole portare aiuto dove ce ne è più bisogno, tra i poveri e i disperati. Proprio in questi sordidi vicoli, tra ladri, prostitute e sognatori, India si trova a dover curare, salvandogli la vita, il più famoso gangster di Londra, Sid Malone, cinico, spietato, conturbante. Malone è l'esatto contrario dell'elegante fidanzato di India, una stella nascente del Parlamento inglese. Nonostante la repulsione per un uomo che rappresenta tutto ciò che lei detesta, poco alla volta India si lascerà attrarre dalla complessa personalità del malvivente, intrigata dal suo misterioso passato. Inevitabilmente, pur cercando di resistere ai loro sentimenti, i due si ritrovano l'uno nella braccia dell'altro. E un amore appassionato, sconveniente, in cui l'estasi si alterna alla sofferenza, e che provoca distruzioni quali non avrebbero mai potuto immaginare...

Recensione a cura di Stefania Scarano:
Siamo nell'Inghilterra del 1900, India Selwyn Jones è appena diventata medico e ad attenderla c'è il suo fidanzato, Lord Frederick Lytton, suo amico d'infanzia e aspirante alla sua mano. India, però, è fredda nei suoi confronti e non ha nessuna fretta di sposarsi mentre vorrebbe realizzare una clinica per donne e bambini nella zona più degradata di Londra, a Whitechapel.
La signora Fiona Finnegan ha un'impero di successo, un marito, una figlia ed un altro in arrivo ma soffre terribilmente per la mancanza della sua famiglia d'origine ed in particolare di suo fratello che vive da criminale e che lei vorrebbe redimere e portare sulla retta via.
Seamie è stato espulso dal suo collegio in America e così fa ritorno in Inghilterra solo con l'idea di partire per una spedizione per il Polo Nord, nonostante la contrarietà di sua sorella e si accorga, nel frattempo, di provare dei sentimenti per la vecchia amica di infanzia Willa.
Non voglio svelarvi altro della trama perchè è davvero complessa e sebbene all'inizio si stenti ad unirne i fili e collegare il tutto, dopo qualche capitolo si intuisce che tutti i personaggi sono legati tra loro.
Una storia che non è solo d'amore ma di donne, tre grandi donne in particolare, Fiona che da povera orfana diventa ricca e potente, India che da indolente aristocratica diventa un medico appassionato che sacrificherebbe tutto per i suoi pazienti e Willa, giovane agiata che disprezza il ruolo in cui viene relegata dalla società e sogna le grandi avventure scalando monti e girando il mondo. Se oggi sono cose di per loro difficili da realizzare bisogna rammentare che siamo agli inizi del secolo scorso quando tutto ciò era altamente improbabile.
Un romanzo lungo, solo la mole fisica può spaventare, si tratta infatti di 880pag circa ma che si fanno letteralmente divorare tenendo sempre alta l'attenzione. Le storie sono, infatti, ricche di colpi di scena e pathos, divise in tre parti, due di seguito e una posticipata di qualche anno che nasce carica di interrogativi sul futuro di tutti.
Una storia appassionante e molto articolata in cui la realtà è molto diversa dalle apparenze, dove il lupo è travestito da pecora e così un balordo può essere il vero eroe mentre il Lord un essere spregevole e senza scrupoli.
Per fortuna, dopo varie traversie e scombinando i vari elementi il sogno dei protagonisti si avvera, sta a voi capire quale esso sia e quanto abbiano faticato entrambi per realizzarlo.
Ben scritto e strutturato, l'autrice ha fatto un notevole lavoro di ricerche di vario tipo e così l'ambientazione sembra fedele alla realtà; le descrizioni sono particolareggiate e sembra scorrere le varie scene davanti ai proprio occhi come in un film.

E' il secondo libro di una trilogia, preceduto da I GIORNI DEL TE' E DELLE ROSE e seguito da LA ROSA SELVATICA ma può essere letto come a se' stante sebbene, alla fine, lasci un pò di curiosità circa il personaggio di Willa in particolare.

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