recensione - LA LUNA COLOR ZAFFERANO di Nicole C. Vesseler


Titolo: La luna color zafferano
Autore: Nicole C. Vosseler
Editore: Corbaccio
Pagine: 492 pag

Trama: Il sogno di Maya è di diventare una donna audace, coraggiosa, libera. Libera di viaggiare nel lontano Oriente di cui sin bambina ha sentito raccontare dal padre, professore di storia a Oxford. Durante l’infanzia e l’adolescenza le lettere che il celebre esploratore Richard Francis Burton, il suo idolo incontrastato, le ha inviato da Bombay, dalle spiagge di Goa e dalle montagne azzurre di Nilgiri, da Hyderabad e da Alessandria l’hanno nutrita dell’atmosfera ed egli aromi di quei luoghi magici. Ma nell’Inghilterra di fine Ottocento una donna non solo non può sperare di studiare, ma nemmeno di partire alla scoperta di posti così lontani. A meno che non sposi un ufficiale in partenza proprio per l’Arabia...
Tuttavia la vita in Oriente non è come l’aveva sognata. E mai, soprattutto, si sarebbe immaginata che sarebbe stata rapita dai predoni del deserto per ordine del sultano locale. Un’avventura da incubo, in cui però conosce Rashad, il capo dei predoni, un uomo temibile e affascinante che segnerà il suo destino per sempre.



Recensione a cura di Stefania Scarano:
Maya è completamente diversa da sua sorella Angelica, non solo nell'aspetto tanto da sembrare figlie di madri diverse ma, soprattutto, nel modo di essere poichè mentre Angelica è frivola, non vuole portare gli occhiali per non essere scambiata per l'intellettuale che non è, Maya legge molto e si informa sia di politica che di altre culture disperandosi per il fatto che l'istruzione universitaria sia ancora una prerogativa maschile nell'Inghilterra della fine del Novecento.
I racconti e le lettere dell'amico-primo amore Richard divenuto poi esploratore le faranno conoscere i rudimenti delle lingue orientali e l'affascineranno al punto da volersi lanciare nell'avventura, voler compiere viaggi per paesi esotici e soprattutto evadere da Oxford e l'asfissia della sua casa.
L'arrivo di Ralph, un nuovo amico del fratello maggiore Johnathan, accende gli animi delle due sorelle ma egli avrà occhi solo per Maya che, non senza difficoltà, riuscirà a diventare sua moglie.
L'idillio ben presto si spezza, l'amore non sembra poi così vero, il sogno dell'India diventa solo il porto commerciale di Aden e l'immobilità che Maya avverte lì è peggio di quella sentita ad Oxford.
Finirà prigioniera di un sultano quale merce di scambio per negoziare condizioni più vantaggiose con gli Inglesi in quelle terre e vivrà un viaggio ed un'avventura come mai avrebbe potuto immaginare conoscendo il condottiero beduino Rashad.
Richard, Ralph, Rashad, tutti nomi che iniziano per R e di fatti una zingara predisse ad una Maya bambina che il nome del suo amato sarebbe iniziato per R ma chi sarà dei tre il suo vero grande amore? Lascio a voi questa scoperta, io lo so già :).
La trama di questo romanzo mi aveva incuriosità ma non pensavo riuscisse a prendermi così tanto come ha fatto, davvero bello, mi è sembrato di essere entrata in connessione diretta con Maya in alcuni passaggi.
Rappresenta lo scontro tra Occidente ed Oriente, da una parte le convenzioni dei romanzi di Jane Austen e dall'altra, passando per citazioni di eventi storici realmente accaduti, le storie de "Le mille e una notte" di Sherazad che mi hanno fatto venire voglia di leggerle.
Il romanzo è ricco di descrizioni, mai ridondanti, così vivide da riuscire quasi a sentire la sabbia sul volto e vedere le stelle nel deserto o le oasi come miraggi, spesso in grado di farmi sentire in Arabia, sotto "una luna color zafferano".

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