Recensione: LA PRINCIPESSA CHE IMPARO' A VOLARE di Stacy Gregg


Titolo: La principessa che imparò a volare
Autrice: Stacy Gregg
Pagine: 297
Editore: Piemme
Collana: Il Battello a Vapore
Sinossi: La principessa Haya ama la sua famiglia più di ogni altra cosa. Così, quando una terribile disgrazia si abbatte sul Palazzo Reale, il mondo le cade addosso. La piccola principessa diventa sempre più triste finché, per il suo compleanno, il re le regala qualcosa che le cambierà la vita. Prendersi cura di Bree, una puledra orfana di madre come lei, a dispetto delle convenzioni e del protocollo che vorrebbero una principessa il più lontano possibile dalle stalle, guarirà il cuore di Haya e, allo stesso tempo, le aprirà le porte di uno straordinario futuro.
 
Recensione a cura di Stefania Scarano:
Il libro inizia con una lettera della giovane principessa Haya alla mamma defunta, è la vigilia di un'importante gara equestre e l'ansia è tanta per cui cerca sostegno nella sua Mama.

Si torna quindi indietro nel tempo, vengono ripercorsi gli anni precedenti, la perdita della mamma, della cara tata e l'arrivo dell'austera governante.

Per tirarla su, il re di Giordania le regala Bree, una puledrina orfana di madre, Haya inizia a prendersene cura e rifiorisce con essa.

Haya ama i cavalli e il suo sogno è cavalcare, vorrebbe vincere la coppa del Re e rendere fiera suo padre e la sua nazione. Nessuna donna ha mai partecipato a simili competizioni, figuriamoci una principessa preadolescente!

Non voglio dirvi altro ma, di certo Haya sa coinvolgere ed emozionare. E' vivace fino all'ennesima potenza, le sue marachelle col fratello minore Ali sono innumerevoli!

La lettera finale di Haya, indirizzata alla mamma, è stata dolcissima, ho avuto difficoltà a non commuovermi.

Il libro mi ha incuriosita circa la famiglia reale Giordana e così ho fatto un po' di ricerche, gli alberi genealogici e le storie delle famiglie reali fanno sempre presa su di me.

La scelta della principessa Haya di sposare un uomo molto più anziano mi ha lasciata perplessa alla fine ma, avrà avuto i suoi buoni motivi visto il carattere che ha sempre dimostrato.

Una lettura classificata come per ragazzi, dai 10 anni in su, ma che fa bene anche al cuore di chi ha qualche anno in più. 

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