Recensione: LA LUNGA NOTTE DEL SIGNOR OTTO di VANESSA BARBARA

Titolo: La lunga notte del Signor Otto
Autrice: Vanessa Barbara
Editore: Corbaccio
Pagine: 158 pp.
Trama: Dalla morte della moglie, l'anziano Otto coltiva la solitudine, interrotta solo dagli spezzoni di vita dei vicini cui, inevitabilmente e con fastidio, assiste nel paesino in cui vive. Più passa il tempo però più l'inquietudine si impossessa di lui. Ora che non c'è più Ada a mediare i rapporti con il resto del mondo, Otto ha la sensazione che a sua insaputa sia avvenuto qualcosa di misterioso. Ma forse è solo l'inganno della mente di un vecchio solitario e amante dei polizieschi. Eppure con il ricordo continua a tornare a una notte del passato... Una notte in cui lui, solitamente insonne, ha dormito facendo dei sogni molto agitati. Sempre che fossero sogni...

Recensione a cura di Stefania Scarano:
Otto è un pensionato musone e insonne che dalla perdita dell'amata moglie Ada si è relegato in casa, con la copertina sulle ginocchia, cercando di occupare il proprio tempo.

Il vicinato, che lo ha sempre evitato visto che tra i due la socievole era Ada, ora cerca di reintegrarlo con espedienti vari e la quasi assurda idea di una cospirazione condominiale da nuova linfa vitale all'apatico anziano.

Tra i personaggi e co-protagonisti ci sono Nico, Anibal, Iolanda, il Sig. Taniguchi, Teresa e gli sposini.

Nico è il ventenne commesso della farmacia che rifornisce Otto e gli altri condomini, è fissato con i bugiardini e sa gli effetti collaterali di qualsiasi farmaco gli capiti sotto tiro.

Anibal è il postino smemorato, scambia sempre la corrispondenza di tutti magari a volte non proprio casualmente e, alla fine, costringe gli altri a relazionarsi tra loro.

Iolanda è un'anziana signora che vive col nipote universitario, fa un sacco di baccano e a volte Otto si inserisce nelle sue conversazioni dalla sua stessa casa. E' multicredente, aperta a religioni e credenze varie, al momento va matta per l'India.

Il Sig. Taniguchi era l'unico con cui Otto dialogava, peccato che ora abbia cent'anni e la demenza senile. L'anziano giapponese era un sergente che non credeva alla fine della seconda guerra mondiale e resisteva ad oltranza nelle Filippine, uno stoico fedele a dir poco!

Teresa ha 42 anni, è una donna ancora bella ma sciatta dato che lavora da casa come dattilografa, la sua compagnia sono 3 cani affettuosi a modo loro. Il povero Nico, intanto, spasima per lei.

Infine vi sono gli sposini, Mariana l'ex antropologa e suo marito, un ingegnere perennemente in viaggio. Mariana si interessa a tutti gli usi e costumi ma sembra ossessionata dagli eschimesi e cerca di coinvolgere anche gli altri propinando sempre lo stesso film documentario.

In questa compagine di bizzarri condomini, appaiono le figure misteriose di una ragazzina che fa la stiratrice ma non sa stirare e di un ragazzo col cappuccio che sbuca di tanto in tanto, entrambi hanno i capelli rossi.

Otto si chiede chi siano i due ma, quando ne fa cenno agli altri, questi si limitano a glissare alimentando la curiosità dell'anziano condomino.

E, se Otto avesse ragione e la sua stessa Ada fosse vittima o complice di un complotto? Leggete il libro per scoprirlo, io ho già detto troppo.

Un romanzo interessante anche se il finale mi ha un po' sorpresa, me lo aspettavo più vivace diciamo.

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