Recensione: "Il linguaggio segreto dell'Antelami" di Claudio Mutti
Sinossi: Benedetto Antelami, misterioso artista affiliato a una corporazione di costruttori che aveva custodito il retaggio dei collegia fabrorumromani, ha lasciato nel Battistero di Parma una testimonianza della spiritualità di cui era portatrice l’arte muratoria del Medio Evo. Claudio Mutti intende decifrare, sulla base di un codice simbolico di cui viene a mano a mano mostrata l’universalità, lo zooforo del Battistero di Parma, cioè quella serie di settantanove figure (e anche di questo numero l’autore cerca di dare una ragione) che circonda l’edificio sacro. La lettura di tale sequela di figure – nella quale si avvicendano, in una ridda fantastica, animali e mostri – costituisce, secondo l’autore, “un viaggio iniziatico attraverso il cosmo… un pellegrinaggio spirituale verso la Terra Santa”. Nel corso di tale viaggio, che si conclude con quel medesimo simbolo del Veltro che apparirà un secolo più tardi nella predizione dantesca, incontriamo le immagini della lonza, del leone e della lupa, animali che cercheranno di ostacolare il cammino iniziatico del nostro maggiore Poeta; incontriamo l’uomo, il leone, il vitello e l’aquila, simboli dei quattro evangelisti, ma anche, in tradizioni non cristiane, delle quattro direzioni dello spazio; Ercole e l’asino, emblemi di due forze che si scontrano in una battaglia di cui viene messo in luce il significato sul piano mitico e storico. Nel medesimo contesto l’autore spiega il senso della formella raffigurante la Fides, cui si accompagnano la Pace e la Giustizia: l’applicazione storico-politica di tali simboli ci parlerebbe della riconnessione del ghibellinismo medioevale alla tradizione primordiale, cosicché le figure della Pace e della Giustizia dovrebbero essere intese quali attributi della funzione imperiale. Riteniamo, in conclusione, che questo saggio possa dischiudere nuove prospettive e nuove possibilità agli studiosi di storia e d’arte locali, i quali saranno stimolati a cercare il significato di opere che ci parlano continuamente col linguaggio universale dei simboli.
Edizioni all'insegna del Veltro:
Le Edizioni all'insegna del Veltro pubblica testi poco conosciuti ma fondamentali per la comprensione del pensiero tradizionale come René Guenon.
Tra le collane della casa editrice ricordiamo Arte e Simbolo, che predilige testi d'arte sacra, Eurasia, rivista di studi geopolitici, e Paganitas, collana che racchiude studi sul pensiero dei grandi filosofi greci quali Socrate ed Epicuro.
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Recensione a cura di Mariangela Garofano
Sono lieta di presentarvi, oggi, un saggio, che con l'avvicinarsi delle festività natalizie, e quindi religiose, a mio parere, può diventare un ottimo spunto di riflessione per tutti coloro che amano l'arte e sono interessati ad approfondire le proprie conoscenze religiose e simboliche: Il linguaggio segreto dell'Antelami del professor Claudio Mutti. Tramite i suoi studi nel campo delle scienze sacre, così come nella filologia e nell'arte, l'autore ci conduce attraverso un vero e proprio cammino, alla scoperta di uno degli edifici sacri più importanti e ricchi di simboli di Benedetto Antelami: il Battistero di Parma, e più precisamente, a percorrere e decifrare lo zooforo, ovvero le settantanove figure che circondano l'esterno dell'edificio. Partendo da un'analisi della pianta ottagonale del Battistero e dei suoi significati spirituali, il professor Mutti ci accompagnerà in questo interessantissimo viaggio virtuale, che non si limita ad un'analisi delle varie figure soltanto da un punto di vista cristiano, bensì, dopo anni di intensi studi e ricerche, a mostrarci le analogie e le similitudine con Islam, Induismo e altre religioni e culture. Il viaggio, che Mutti tiene a precisare, è “un pellegrinaggio spirituale verso la Terra Santa”, prosegue con la leggenda del vestigium pedis, ovvero il mito delle impronte del Diavolo, che si incontrano percorrendo l'esterno del Battistero, nella parte sud-orientale. Qui troviamo tre segni, due incavi di forma rotonda e una forma che rimanda alla parte superiore della croce greca, ossia il forcone, il ginocchio e il piede del Diavolo. Non mi addentrerò nella spiegazione di tale fenomeno, per non rovinare al lettore il piacere di scoprirlo leggendo, ma piuttosto mi soffermerei sulle ricerche che hanno portato il professore a trovare analogie con altre, chiamiamole, impronte del maligno, scorte in diversi edifici sacri in Italia e nel mondo, ma anche con quelle lasciate da entità superiori non diaboliche. <<L'uomo trascendente non può essere percepito che per la sua traccia, e questa traccia è identica alla figura dell'uomo vero >>, scriveva appunto, lo studioso René Guenon.
Proseguendo nel nostro percorso, incontreremo altre figure mitologiche e leggendarie. Per citarne alcune: la Lupa, la Lonza e il Leone danteschi, gli enigmatici Gog e Magog, per terminare con la figura, sempre citata da Dante, del Veltro. Uno studioso di simbolismo, ma anche un appassionato d'arte sacra, non potrà fare a meno di sentirsi stimolato ad approfondire, e magari, perché no, a visitare questo edifico sacro. Il Battistero di Parma, si presenta pregno di allegorie e simboli, come il professor Mutti ci fa notare, che l'Antelami ha miscelato, dando vita ad un'opera unica ed universale. Ed è proprio universale, il simbolismo di cui l'autore ci parla in questo saggio. Un'interpretazione esemplare, e finalmente completa dei tanti simboli caratterizzanti quest'esempio di arte muratoria dell'Antelami.
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