Recensione: IL MERCANTE ARMENO di Massimo Ghelardi
Trama
Livorno, Venezia, le Fiandre, terre di frontiera geografica e umana,
dove marinai, malfattori, soldati e mercanti chiamano all'avventura i
cuori più giovani e coraggiosi: è questo lo scenario che, nella prima
metà del 1600, fa da sfondo alla storia di Sevag e di suo figlio Hagan,
ultimi discendenti di una famiglia di commercianti armeni di caffè
trasferitasi nella città Labronica. Costretti dalla vita a separarsi
prematuramente, ignaro l'uno del destino dell'altro, i due uomini
saranno impavidi protagonisti nella guerra, nel tradimento, negli affari
e nell'amore.
Recensione a cura di Samanta Catastini
Prima metà del 1600, Livorno, Venezia, le Fiandre in cui tre
generazioni di mercanti intrecciano le loro vite. Scheriman lascia l’Armenia e
sceglie di fermarsi a Livorno dove la sua bottega del Caffè è tra le più
rinomate della città. Nonostante la vita agiata e un lavoro avviato , Sevag, il
figlio sedicenne scappa senza dire una parola.
Il fascino dell’avventura ha la meglio sulla gratitudine e il rispetto
verso la propria famiglia. Il dolore alberga per anni nel cuore degli Scheriman
fino a quando non arriva a sorpresa un bambino sperduto e impaurito, Hagan, che
risulterà essere loro nipote. La sua dedizione al commercio e la voglia di
imparare riscattano la sofferenza procurata dal padre. Le vite di questi tre
personaggi si svolgono in un momento storico pieno di guerriglie, battaglie,
malattie come la peste e anche un tremendo terremoto che devasta Livorno. Ma
Hagan resterà nella città labronica? Poche sono le domande del suo passato che
trovano risposta, molta la serietà e la compostezza con cui conduce la propria
vita, troppa la paura di amare…Avvincente, originale e assolutamente piacevole
da leggere. Alla fine del romanzo si ha l’idea di aver vissuto fianco a fianco
di questi personaggi a tal punto di affezionarci alla loro compagnia. Un
linguaggio in perfetto accordo con il periodo narrato, senza apparire scelto o
incomprensibile. Accurato lo studio psicologico di ognuno di loro e perfetta,
quasi scenica, la ricostruzione storica degli avvenimenti. Non troverete una
parola in più né una in meno per il giusto incedere della narrazione. “Aveva
sistemato i sentimenti ognuno nel giusto cassetto, come fossero le vesti
preparate per il viaggio, quasi per assicurarsi che non traboccassero
travolgendo l’anima e il cuore…”. Stile
fluido e preciso. Un classico esempio della qualità offerta dai piccoli
editori!
Autore: Massimo Ghelardi
Brossura: 212 pagine
Editore: Società Editrice Fiorentina (01 ottobre 2010)
Collana: Narrativa
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